rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Dai rifiuti il carburante green del futuro: i bus fanno il pieno di biometano in discarica

Il “metano green” contribuisce, infatti, in modo significativo alla riduzione delle emissioni di gas climalteranti e al raggiungimento degli obiettivi Europei al 2030

È stato inaugurato giovedì pomeriggio presso la discarica Herambiente di Ravenna, strada statale 309 Romea km 2,6, il primo impianto in Emilia-Romagna della multiutility per la produzione di biometano dal biogas della discarica. Si tratta di un impianto sperimentale che, partendo dal biogas prodotto dalla bio-decomposizione della frazione organica contenuta nei rifiuti di discarica, arriva a produrre biometano, che sarà utilizzato per alimentare alcuni autobus del servizio di trasporto pubblico di Ravenna.

Inaugurato a Ravenna il primo impianto Herambiente

L’impianto ravennate, parte del progetto “Biomether” co-finanziato dal Programma Life della Commissione Europea (LIFE 12/ENV/IT/308) e dalla Regione Emilia-Romagna, nasce con l’obiettivo di supportare lo sviluppo della filiera biometano regionale, fornendo indicazioni per la definizione delle politiche energetiche di sostegno al settore. Il “metano green” contribuisce, infatti, in modo significativo alla riduzione delle emissioni di gas climalteranti e al raggiungimento degli obiettivi Europei al 2030 sulle quote di energie rinnovabili e quella dei biocarburanti per il trasporto. In particolare, il progetto sperimentale di Ravenna si propone di raggiungere a regime una produzione annua di 300.000 m3 di biometano, che eviteranno l’emissione in atmosfera di oltre 650 tonnellate di CO2.

Il taglio del nastro presso l’impianto è stato preceduto da una presentazione a più voci, presso il Comune di Ravenna, a cui hanno presenziato l'assessore alle Attività produttive e Aziende partecipate Massimo Cameliani, il Presidente di Herambiente Filippo Brandolini con una relazione su ‘Il Biometano fattore strategico per l’economia circolare e per la transizione energetica’, e il presidente di Start Romagna Roberto Sacchetti, che ha concluso affrontando il tema ‘Biometano per il trasporto pubblico’.

Il biometano in Emilia-Romagna e i suoi vantaggi

L’Emilia-Romagna, che con il 16% del biogas italiano è il secondo maggior produttore nazionale dopo la Lombardia (33%), è un territorio che presenta forti potenzialità di sviluppo della filiera del biometano per la significativa quantità di biomasse di scarto provenienti dal settore agroindustriale. È inoltre la Regione con la raccolta differenzia pro-capite più alta di frazione organica e il più elevato numero di veicoli alimentati a gas naturale.

Per questo motivo la Regione ha riservato un ruolo chiave nelle proprie strategie energetiche a questo combustibile rinnovabile, che si ottiene dall’upgrading, vale a dire dalla purificazione, del biogas prodotto dalla digestione anaerobica di rifiuti organici di diversa origine (sottoprodotti agricoli e agroindustriali, rifiuto organico differenziato, fanghi di depurazione) o dal biogas prodotto dallo smaltimento del rifiuto in discarica, fino a raggiungere l’equivalenza qualitativa ed energetica del metano di origine fossile.

Il biometano trattato e immesso in rete presenta diversi vantaggi: può contribuire alla sostituzione delle fonti energetiche fossili con fonti rinnovabili, in linea con gli obiettivi UE al 2020, essere utilizzato per il settore dei trasporti contribuendo al raggiungimento della quota del 10% da biocarburanti, consentire un risparmio logistico grazie alla capillarità della rete nazionale del gas naturale e integrarsi con altre fonti energetiche rinnovabili non programmabili e intermittenti, come ad esempio il fotovoltaico.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Dai rifiuti il carburante green del futuro: i bus fanno il pieno di biometano in discarica

RavennaToday è in caricamento