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Cronaca

Daini in pineta, sopralluogo degli animalisti: "Reti squarciate e dissuasori completamente assenti"

"I volontari hanno rilevato reti metalliche esilissime e malmesse, mentre lungo ampi tratti dell'Adriatica le recinzioni risultano squarciate o totalmente assenti"

Il 30 novembre scorso l’associazione Clama ha inviato al Comune di Ravenna, alla Regione Emilia Romagna, all’Anas e ad altri uffici competenti una relazione relativa allo stato di recinzioni e ausili ecologici lungo le strade che costeggiano la pineta di Classe, volti a contenere i daini. "Il sopralluogo, alla presenza di una guardia ecologica volontaria, ha evidenziato recinzioni del tutto inadeguate e dissuasori completamente assenti (a parte alcuni catarifrangenti lungo via dei Lombardi, peraltro non sempre in perfetto stato, cosa comunque diversa dai “sensori elettronici che propagano stimoli acustici all’avvicinarsi di un ungulato selvatico o dai dissuasori elettronici che si attivano coi fari delle auto ed emettono stimoli visivi e acustici di disturbo, o anche dei dispositivi ad ultrasuoni” raccomandati dalla stessa Regione Emilia-Romagna) - commentano le associazioni animaliste Clama Ravenna, Animal Liberation, Cruelty Free, Italia Nostra sezione Ravenna, Lega Nazionale per la difesa del cane, Leidaa Modena, Movimento animalista Modena e Rifugio Amore bestiale - Nella zona “campo sportivo” a Fosso Ghiaia i volontari hanno rilevato reti metalliche esilissime e malmesse, con avanzi di bandelle deteriorate che in teoria avrebbero dovuto “provocare movimenti e rumori”, mentre lungo ampi tratti dell'Adriatica le recinzioni risultano squarciate o totalmente assenti. Stessa situazione nella zona via Sila – Ca Acquara per le reti poste a protezione dei campi lungo il confine sud della Pineta di Classe".

"Questi sono solo alcuni dei problemi principali, resi ancora più gravi dalla mancanza sia lungo via dei Lombardi che lungo la statale Adriatica di cartellonistica che indichi in maniera chiara ed evidente la prossimità di un parco naturale, ovvero il Parco Regionale del Delta del Po Stazione Pineta di Classe e Salina di Cervia - continuano gli animalisti - Inoltre, nella risposta all’interrogazione consiliare della consigliera regionale Gibertoni si legge che Anas, responsabile della gestione dell'Adriatica, ha ricevuto per il tratto in questione meno di dieci richieste risarcitorie da utenti stradali nell’ultimo triennio. Lo stesso Piano Faunistico Venatorio Regionale 2018-2023 dichiara che “la maggior parte dei danni avviene in pineta; l’esiguità complessiva dei danni è insufficiente a giustificare l’attivazione di un piano di controllo”. Il Servizio Statistica della Regione attesta che gli incidenti avvenuti a Ravenna e a Cervia dal 2010 ad oggi presenti in banca dati sono 10.185, di cui 9.952 localizzati dal punto di vista geografico. Dei localizzati soltanto 8 risultano in presenza di animale; di questi 8 soltanto uno (con un ferito) è avvenuto sull'Adriatica. Quindi, nonostante questi dati, si sottopone comunque a Ispra un piano di cattura e traslocazione dei daini presenti. Perché?".

Secondo gli animalisti è evidente che "una completa eradicazione è pressoché impossibile e, in assenza di una vera messa in sicurezza delle strade, i rischi legati all’attraversamento degli animali resteranno. Costi enormi, possibile morte di animali durante la cattura e la deportazione, fine incerta in luoghi dove la caccia è ammessa e dove non vi sono folte rappresentanze di cittadini a difenderli come a Ravenna. A questo aggiungiamo che il piano, comportando il rilascio di animali alloctoni nel territorio italiano, non potrà che avere carattere di eccezionalità per ammissione della stessa Ispra, e quindi non sarà né ripetibile né risolutivo (se mai lo fosse ora) neppure per gli anni a venire. Ci chiediamo quindi il perché di tali scelte. Non saranno allora vere le voci che da anni ci vengono riportate sulla probabile causa di insofferenza nei confronti di questi animali? Ovvero, che il “fastidio” principale sia collegato ai cani di coloro che cacciano dentro la stazione di Parco? I cani, distratti dall’odore dei daini, li inseguono - non di rado fino allo sfinimento, causandone la morte per arresto cardiaco – e quindi non compiono più il loro “dovere”? Sarebbe davvero ora di ascoltare le tanti voci a difesa dei daini, di attivarsi seriamente per installare recinzioni decenti e per mettere in sicurezza, a beneficio di tutti, strade che attraversano centri abitati e un Parco naturale, e di smettere di giocare coi numeri a vantaggio solo di interessi di pochi. Le amministrazioni competenti hanno il dovere di realizzare seriamente opere di contrasto all’attraversamento stradale della fauna selvatica, invece di impiegare il denaro dei contribuenti in operazioni dubbie a danno degli animali e, alla fine, di tutta la cittadinanza". A partire dalla segnalazione degli animalisti, la consigliera regionale del Gruppo Misto Giulia Gibertoni ha realizzato un'interrogazione da sottoporre alla Giunta.

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