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Cronaca

Come è cambiata Ravenna in 13 anni: quadruplicato il numero di stranieri

La popolazione di nazionalità italiana (140.043 unità) è aumentata del 3,6 %, mentre si è verificato un incremento del 312,64 % dei cittadini stranieri (18.998 unità)

Nel periodo 2000-2013 la popolazione ravennate è passata da 139.771 unità a 159.041, con un aumento del 13,79%. L'assessore ai Servizi demografici Massimo Cameliani, insieme ai tecnici del Comune Vittorio Severi dirigente (Capo area), Rita Francesconi (funzionaria della Statistica) e Stefania Canosani, quadro del servizio anagrafe, hanno presentato l'andamento demografico del Comune di Ravenna dal 2000 al 2013.

La popolazione di nazionalità italiana (140.043 unità) è aumentata del 3,6 %, mentre si è verificato un incremento del 312,64 % dei cittadini stranieri (18.998 unità). In pratica, i residenti di nazionalità straniera, cresciuti di 14.394 unità, si sono più che quadruplicati  rispetto alla situazione del 2000. Questi cambiamenti hanno ovviamente provocato una variazione del peso percentuale assunto dalla componente straniera rispetto al totale dei residenti, passando dal 3,29% del 2000 al 11,95% del 2013.

In particolare l'assessore Cameliani si è soffermato, tabelle alla mano, sul fatto che "gli stranieri dopo il picco massimo di presenze nella popolazione nel 2012 con il 12,34%, fanno registrare un calo dello 0,39 % al 31 dicembre 2013. La stessa tendenza la riscontriamo nel dato sulle famiglie che passano dalle 74.398 del 2012 alle 73.872 del 2013 con un -0,7%". "Si tratta di tendenze - ha commentato - ma non sorprende il fatto che in clima di crisi e carenza di lavoro anche gli stranieri pongano attenzione ad altri luoghi. Voglio evidenziare inoltre che gli stranieri a Ravenna provengono per lo più dall’area dei Balcani: Romania (4:027), Albania (3.274), Macedonia (1.271)".

"In merito alla popolazione, suddivisa per fasce d’età registriamo un aumento di over 80 pari al 7,5% del totale dei residenti - ha aggiunto -. La principale componente è rappresentata dai cittadini di età compresa tra i 40 e i 59 anni par al 31.9 %. Un dato da evidenziare è quello delle famiglie che rileva un aumento costante di quelle formate da una sola persona, pari al 38,5% sul totale, il 44.5 delle quali è appartiene a ultrasessantenni". Il contingente dei giovanissimi ( età 0 – 14 anni ) è aumentato del  40,34 % grazie al trend positivo delle nascite  e del  movimento migratorio, fenomeni rispetto ai quali i cittadini stranieri hanno dato un notevole contributo.

A sostegno di questa ipotesi si evidenzia che nel 2013, circa  il 29% dei nati aveva almeno un genitore di nazionalità straniera inoltre, nell’intervallo 2000-2013, è aumentato il peso percentuale dei matrimoni misti rispetto al totale dei matrimoni celebrati nel nostro comune, passando dal 11,4% al 16,1%. In linea con quanto già rilevato appare la contrazione manifestata dall’Indice di vecchiaia, che fornisce la misura di quanti sono i cittadini di oltre 64 anni  ogni 100 bimbi tra 0 e 14 anni; questo indice è infatti diminuito da 205 nel 2000 a 184,9 nel 2013,  uno dei valori più bassi del periodo considerato E’ interessante notare che sono quasi raddoppiati coloro che hanno compiuto almeno 100 anni: nel 2000 erano 30 mentre nel  2013 sono ben 57.

FAMIGLIE - Nel 2013 il numero di famiglie residenti nel Comune di Ravenna è aumentato del 23,13% rispetto al 2000 passando da 59.995 a 73.872, a fronte di una contrazione lenta ma costante del numero medio di componenti  ( 2,15 ) che si è ridotto del 7,5 % nel periodo esaminato e risulta inferiore ai dati rilevati nella maggior parte delle province emiliano-romagnole. Coerentemente con questo fenomeno, è aumentato del 58,3 % il numero delle famiglie definite “unipersonali”, costituite cioè da un unico componente, di conseguenza, il peso di questa tipologia famigliare è passato dal 30% al 38,5% rispetto al totale generale delle famiglie. Nel variegato universo delle famiglie unipersonali, mantiene notevole rilevanza  la compagine degli ultra-sessantenni, che nel 2013 rappresentano il 44,5 % di questa tipologia famigliare.

MATRIMONI - Il quoziente generico di nuzialità, ovvero il numero di matrimoni ogni 1000 residenti, è passato dal 3,81 del 2000 al 2,7 del 2013. La tendenza al declino del numero di matrimoni appare ancora più evidente se si considera che  il quoziente generico di nuzialità nel 1960 era pari a 7,2. Parallelamente, sul totale dei matrimoni celebrati annualmente si riscontra un costante aumento dell’incidenza di quelli civili che, già a partire dal 2002, sono diventati più del 50%  rispetto a quelli religiosi, fino a raggiungere il 70,8%  nel 2013.

I DATI DEL CENSIMENTO - Nel comune di Ravenna hanno risposto al censimento, ottemperando agli obblighi censuari, 153.740 persone (73.891 maschi e 79.849 femmine), registrando un aumento del 14,2 % rispetto alle 134.631 rilevate nel precedente censimento del 2001. I dati definitivi evidenziano che non si è censito il 3,8 della popolazione iscritta in anagrafe al 1 gennaio 2011; anche a livello nazionale la popolazione censita è risultata inferiore rispetto a quella residente al 1 gennaio 2011, seppure con uno scarto mediamente inferiore (-2 %). Differenze tra popolazione censita e popolazione iscritta in anagrafe sono state registrate anche nella tornata censuaria del 2001 e del 1991.

Il contingente delle famiglie non censite sta tuttora impegnando gli operatori comunali coinvolti nella revisione dell’Anagrafe conseguente al censimento; infatti si stanno ancora effettuando i passaggi di verifica necessari a stabilire per quali di queste famiglie va formalizzata la cancellazione dai registri anagrafici, in quanto irreperibili. Il 73,75% delle famiglie è risultata vivere in una abitazione propria , il 14,61%  in affitto,  il 7,25% è stata censita  in un’abitazione per cui non paga affitto ma di cui non è proprietaria, il 3,85% delle famiglie vive in coabitazione, lo 0,34% vive in una struttura collettiva. E’ interessante notare che è diminuita la percentuale delle famiglie censite in case di proprietà, infatti nel 2001 rappresentavano il 77,71%, a fronte del 73,75% rilevato nel 2011.

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