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Cronaca

Ravenna terza per numero di morti sulle strade

Commenta l'esponente della lista civica: "Quel terzo posto per densità di morti dovrebbe essere in cima a qualsiasi seria pianificazione delle condizioni e delle modalità di circolazione sulle nostre strade

Ravenna al 14esimo posto per l’incidentalità nelle strade e al terzo posto per la mortalità. E' quanto emerge dal rapporto 2014 sulla “Mobilità sostenibile in Italia, indagine sulle principali 50 città”, elaborato da Euromobility con il patrocinio del ministero dell’Ambiente. Attacca il capogruppo in consiglio comunale di Lista per Ravenna, Alvaro Ancisi: "Non è il caso di commentare il 26° posto nella classifica generale, a cui concorrono soprattutto le bassissime densità abitative e veicolari dovute alla vasta campagna, per cui Ravenna è seconda  n Italia come superficie territoriale, il 4° posto nelle piste ciclabili (più che virtuale per come le nostre sono malmesse e scollegate) e il vantaggio di avere un mobility manager di cui altre città si privano".

Continua l'esponente della lista civica: "Quel terzo posto per densità di morti dovrebbe essere in cima a qualsiasi seria pianificazione delle condizioni e delle modalità di circolazione sulle nostre strade. Il 41° posto nell’offerta di trasporto pubblico la dice lunga. Lo stato delle strade non è censito, ma i ravennati lo conoscono bene, loro malgrado. Il suddetto Pgtu 2014, del quale appunto la sicurezza stradale avrebbe dovuto rappresentare l’obiettivo principale,  è stato proposto, con il solito stile illusionistico e arrogante, come un esercizio teorico. Sono stati declamati princìpi da manuale, formulati programmi generici, promessi studi e piani particolareggiati a non finire. Fattibilità zero. Stesso film del Pgtu 2007''. 

''Già il Pgtu 2014 ha riportato un preoccupante incremento degli incidenti mortali nelle strade cittadine a carico di pedoni e ciclisti, a cui però non ha prospettato soluzioni per ridurne l’escalation - continua Ancisi -. Lista per Ravenna ha tentato, con 26 emendamenti, bocciati dal Pd, di tradurre le teorie in impegni concreti, fissando un ordine di importanza e puntando in particolare, peraltro attraverso interventi a basso costo per le casse comunali, a rafforzare la fruibilità e la sicurezza della mobilità pedonale e ciclabile e a riconoscere vivibilità ai quartieri Questo nuovo Pums, presentato in articulo mortis dalla giunta Matteucci, vedrebbe la luce almeno tra due anni, destinato all’inconcludenza come tutti i piani predecessori. Di mezzo però, per un cambio di marcia, ci sono le elezioni del 12 giugno''. 

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