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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Cani legati, la lega italiani per i diritti dell'animali sostiene Battistini

La L.I.D.A. Firenze Onlus, lega italiana per i diritti dell'animale, ha espresso la massima solidarietà e sostiene la posizione di Davide Battistini

La L.I.D.A. Firenze Onlus, lega italiana per i diritti dell'animale, ha espresso la massima solidarietà e sostiene la posizione di Davide Battistini, attivista che da giorni sta facendo lo sciopero della fame per protestare contro la detenzione dei cani a catena. "Ancora troppe regioni italiane hanno regolamenti di tutela animale assai blandi al riguardo (consentono la detenzione a catena con limitazioni di orario, o esprimono parametri inerenti la lunghezza, l'altezza minima della catena ecc...)", sottolinea la L.I.D.A.

La lega italiana per i diritti dell'animale ricorda "che non rispettare le esigenze etologiche di un animale è un comportamento ai limiti del lecito - non molto distante dal maltrattamento - e che quello che noi definiamo "il migliore amico dell'uomo" in simili circostanze, si sceglierebbe certamente un amico diverso, qualcuno che sia quantomeno in grado di ricambiare il suo affetto e la sua devozione considerandolo per ciò che a tutti gli effetti è: un membro della famiglia".

Sulla questione è intervenuta anche l'Ente Nazionale Protezione Animali Coordinamento Regionale per l’Emilia Romagna: "Attualmente, se si escludono alcune ordinanze sindacali, non esiste, in Italia, un divieto alla sopra citata usanza che, giova precisare, è in uso per buona parte nelle campagne. Legare un cane ad una catena corta può essere considerato da taluni magistrati come un incrudelimento  e, pertanto, per vedere punito un cattivo detentore, ci si deve affidare alla discrezionalità del magistrato stesso. Ebbene, giova precisare che ridurre la vicenda all’uso della catena ci pare oltremodo riduttivo circa le buone regole per ben custodire il nostro amico a quattro zampe".

"Si pensi solo ai poveri cani rinchiusi su piccoli terrazzi per ore ed ore della giornata - continua l'Ente Nazionale -. Il dottor Carlo Locatelli, in qualità di Coordinatore Regionale E.N.P.A. dell’Emilia-Romagna, il 30/11/2008 indirizzò una lettera alla Regione, con la quale chiedeva che fosse presa in considerazione una nostra bozza normativa, utile, per quanto possibile, a regolamentare la detenzione dei cani da parte dei privati. In particolare, per quanto riguarda l’aspetto di custodia contestato dal Battistini, il Coordinatore Regionale scriveva: <<È vietata la detenzione dei cani alla catena. Chi vuole un cane deve disporre di uno spazio sufficientemente ampio perché l’animale possa muoversi liberamente. Solo eccezionalmente e per motivi utile a preservare la sicurezza dell’animale e/o delle persone, previa autorizzazione scritta del Servizio Veterinario dell’Ausl di competenza, è consentita la detenzione alla catena con le seguenti modalità. La catena deve scorrer su un cavo aereo della lunghezza tra i 5 ed i 10 metri a seconda della taglia del cane ed essere posta come minimo a 2 metri dal terreno. Essa deve essere munita di due moschettoni rotanti alle estremità. Il collare dovrà essere flessibile, regolabile e non stretto. È vietato l’allacciamento a nodo scorsoio. In qualsiasi momento il cane dovrà essere in condizione di muoversi agevolmente e di raggiungere il cibo, l’acqua, la cuccia, nonché zone d’ombra obbligatoriamente presenti. Il cane alla catena, più di altri, non dovrò essere relegato in zone fuori dal contesto sociale>>".

"Non avendo ricevuto alcun riscontro, in data 2/4/09 il Coordinatore tornava a scrivere per sollecitare una risposta - aggiunge l'Ente Nazionale -. Nell’anno successivo, perdurando da parte della Regione una condotta che definiremmo poco collaborativa, ottenemmo un incontro per definire la questione e valutare le strade percorribili allo scopo di redigere una serie di norme capaci di regolamentare la detenzione degli animali di proprietà. Di nuovo silenzio da parte dell’ente pubblico, il quale, con sua del 30/05/11, ci comunicava quanto segue: <<In merito alla Vostra richiesta di regolamentare le condizioni di custodia dei cani da parte dei privati si comunica che tale argomento è stato inserito nell’ordine del giorno della prossima riunione del Sottogruppo Igiene Urbana istituito al fine di coordinare le attività inerenti l’igiene urbana veterinaria in ambito regionale. Il documento elaborato dal gruppo sarà poi oggetto di confronto con le Associazioni Animaliste per una sua condivisione>>".

"Il 7/10/11 - continua l'Ente Nazionale - il Coordinatore tornava a sollecitare lo sblocco della vicenda e il Servizio Veterinario della Regione, in pari data, via e-mail, ci significava: <<In merito alla sua richiesta le comunico che stiamo lavorando alla delibera sulla detenzione degli animali d’affezione da parte di privati e quando avremo la bozza completa faremo un incontro per una condivisione con le associazioni animaliste>>. Da allora, salvo disguidi, non ne abbiamo più saputo nulla. Ad ogni buon conto, essendo trascorsi tanti anni, la nostra iniziale stesura e considerazione delle problematiche necessiteranno di un adeguamento ai tempi attuali.   Come si può constatare, al di là di semplici riscontri di convenienza, la Regione non ha mostrato ampio interesse ad affrontare quelle problematiche che, non di rado, sono al centro di proteste da parte dei cittadini  ed interventi delle forze dell’ordine".

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