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Cronaca

De Pascale chiede al Governo 4 'sì' per l'economia e l'ambiente: "Dalle estrazioni di gas al parco eolico offshore"

Il sindaco ravennate fa pressioni anche per il rigassificatore galleggiante e lo stoccaggio di CO2: "Il nostro territorio è pronto a mettere in campo 4 azioni strategiche per cambiare radicalmente rotta"

Mentre il Governo italiano studia un nuovo decreto con aiuti a famiglie e imprese e un cosiddetto "pacchetto energia", il sindaco di Ravenna Michele De Pascale rilancia il ruolo della città bizantina come capitale dell'energia. "Da cinque anni l’intera comunità ravennate – afferma De Pascale – denuncia la completa assenza di una strategia nazionale sull'energia che affronti con rigore i temi della sostenibilità economica e ambientale e della sicurezza negli approvvigionamenti energetici. In questo momento d'emergenza, tragico per il mondo e difficilissimo per il Paese, in cui vengono a galla tutti i gravissimi errori che le scelte (e le non-scelte) politiche hanno determinato, siamo chiamati a soluzioni straordinarie e a tempi di attuazione totalmente nuovi, con strategie di breve, medio e lungo periodo. In questo frangente vi è un territorio che è unito e pronto a mettere in campo 4 azioni strategiche per cambiare radicalmente rotta, quattro sì, per l'economia e l'ambiente".

Il primo cittadino ravennate indica quindi le azioni per il rilancio energetico: "Ripresa delle attività estrattive per attingere alle risorse di gas naturale nell'alto Adriatico con liberalizzazione completa delle nuove attività oltre le 12 miglia ed efficientamento/potenziamento di quelle esistenti. In alto Adriatico si stima un potenziale fra i 350 e i 500 miliardi di metri cubi. Installazione a largo delle coste di Ravenna di un FSRU offshore (Rigassificatore galleggiante) per un potenziale di 5mld di m3 all'anno. Realizzazione di un parco eolico offshore da 600MW di potenza con impianto fotovoltaico galleggiante annesso da 100MWp4 (Progetto AGNES) - e infine - Realizzazione di un sistema di CCUS per captare la CO2 emessa dal settore "hard to abate" e iniettarla nei giacimenti di metano esausti e/o utilizzarla in processi di economia circolare".

"Le quattro azioni di sistema si sostengono a vicenda salvaguardando economia e sicurezza, senza arretrare rispetto ai temi della transizione ecologica, anzi offrendo soluzioni coerenti con la neutralità tecnologica richiesta dal new green deal. Utilizzare il nostro gas invece di importarlo inquina di meno - precisa il sindaco di Ravenna - collocare un fsru sfruttando le infrastrutture a mare esistenti a Ravenna crea minori interferenze, produrre energia elettrica rinnovabile a Ravenna la rende realmente utilizzabile dai grandi energivori della pianura padana e captare la CO2 ci consente di avere un minore impatto climatico durante la transizione".

"A tutto questo va aggiunto un porto con una capacità naturale di essere una piattaforma logistica dell'economia circolare e un distretto manifatturiero ad alta specializzazione nel settore offshore dell'energia e dell'industria che spesso viene elogiato e applaudito quando porta alto il nome del Made in Italy nel mondo, ma a cui paradossalmente non diamo possibilità di lavorare in e per l’Italia. Sarebbe paradossale che su queste quattro azioni cantierabili in poco tempo si procedesse senza una visione di sistema. Senza una visione di scala degli interventi coerenti e interdipendenti. Ravenna rappresenta probabilmente il principale hub italiano in cui questo sistema potrebbe essere perfettamente efficiente - conclude De Pascale nel suo appello al Governo - ma questo metodo può ovviamente valere anche su scala nazionale, riducendo i costi, diminuendo le emissioni, creando lavoro e, in questa fase, contribuendo anche a difendere la democrazia e la libertà".

Uil: "Ravenna può diventare il centro di una vera transizione ecologica"

La Uil e la Uiltec di Ravenna esprimono appoggio alla posizione espressa dal sindaco De Pascale, sottolineando "la straordinaria opportunità che Ravenna ha di diventare il centro e il motore di una vera transizione ecologica che sia frutto di una pianificazione strategica per evitare un boomerang per la nostra economia e il benessere economico della nostra comunità. La Uil fin da subito si è schierata a favore del progetto “Agnes” perché ritiene che la realizzazione del parco eolico e del fotovoltaico galleggiante possono rappresentare la svolta definitiva verso una transizione energetica dove le rinnovabili passano dalla carta a progetti effettivamente cantierabili". 

"Abbiamo sempre sostenuto anche l’utilità della realizzazione del sistema di captazione della CO2 proposto da Eni - aggiungono dal sindacato - perché tutti sappiamo benissimo che la riduzione delle emissioni di CO2 nell’industria pesante non può avvenire da un giorno all’altro con un colpo di bacchetta magica. D’altra parte è necessario incentivare ulteriormente l’estrazione del GAS ravennate e nazionale senza il quale non esiste transizione ecologica".

Uil e Uiltec riconfermano il proprio appoggio a "tutte le iniziative utili per accelerare lo sfruttamento dei giacimenti di gas già esistenti oltre al rilascio, anche in deroga alla normativa in vigore (PITESAI), di nuove concessioni per consentire una maggior disponibilità estrattiva e aumentare la quota di gas nazionale disponibile. Per ultimo, la disponibilità ad ospitare al largo delle coste ravennati un rigassificatore galleggiante per cercare di contrastare la crisi energetica relativa all’approvvigionamento di gas dall’estero completa il quadro strategico di Ravenna Città dell’energia e dell’innovazione. Le tensioni internazionali non consentono ulteriori ritardi, dobbiamo agire ora".

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