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Cronaca

De Pascale contro il trasferimento delle ossa di Dante, Simonini: "Un no tombale? Per ora"

Continua a far discutere la proposta di trasferimento a Firenze delle ossa di Dante Alighieri da Ravenna per il 700esimo anniversario della morte del Sommo Poeta

Continua a far discutere la proposta di trasferimento a Firenze delle ossa di Dante Alighieri da Ravenna per il 700esimo anniversario della morte del Sommo Poeta. Nei giorni scorsi è stata anche lanciata una petizione online da Lista per Ravenna per chiedere al sindaco de Pascale che “le ossa di dante non si muovano da Ravenna, dove Fiorenza l’ha gittato”. Petizione che, alle 11 di lunedì mattina, era arrivata a 568 firme. "Lista per Ravenna non rinuncia a sostenere e rilanciare quanto di buono e di fattibile si possa realizzare, nelle condizioni date, del bel “sogno” culturale di Cristina Mazzavillani Muti: che Ravenna e Firenze si riconcilino, nel nome di Dante, in occasione del centenario dalla sua morte - commenta il capogruppo Alvaro Ancisi - Poche proposte, semplici e concrete ma significative, che avverino il sogno mettendo d’accordo tutti. Avrà la forma e i contenuti di una nostra interrogazione al sindaco di Ravenna".

"Entrambi interpretando il sentimento oggi prevalente dei propri concittadini, il sindaco di Firenze Nardella una settimana fa e il sindaco di Ravenna De Pascale sabato hanno rilasciato dichiarazioni opposte sulla ventilata ipotesi di un estremo viaggio fiorentino delle ossa di Dante. Due uscite unilaterali ma che sembrano concordate: quella di Nardella ha infatti spianato la strada a quella di De Pascale. E non è un paradosso - spiega l'editore ravennate Ivan Simonini - Per il Comune di Ravenna il buon rapporto collaborativo e diplomatico con la famiglia Muti è strategicamente essenziale: per De Pascale, anzi, entrambi, il Sommo Poeta e il Sommo Maestro, portano Ravenna nel mondo. Insomma per Ravenna Muti ha la stessa importanza che ebbe Dante per Guido Novello da Polenta. Quando due mesi fa Cristina Mazzavillani ha proposto di portare le ossa di Dante a Firenze nel 2021 per qualche giorno contestualmente al concerto dantesco che Riccardo Muti sta preparando in segno di pace e di cultura, il nostro sindaco si è trovato tra le mani una patata bollente di cui non poteva liberarsi da solo senza scottarsi ancora di più. A quel punto accorre oggettivamente in suo soccorso il sindaco Nardella, che rivela che non c’è mai stata una “trattativa segreta” (non si svelano le trattative segrete a meno che non siano fallite prima di cominciare) togliendo al collega ravennate le castagne dal fuoco. Venendo dal solo sindaco fiorentino, infatti, l’ok alla traslazione temporanea delle ossa ha così scatenato la protesta di molti ravennati che, edotti anche recentemente dagli storici sullo scherzetto da prete che Papa De Medici voleva fare a Ravenna intorno al 1520, sul tema “ossa di Dante”, si possono fidare della parola di un fiorentino come ci si può fidare del peggior nemico. Le complesse problematiche “etiche e giuridiche”, solo accennate dal sindaco di Ravenna, paiono argomenti assai deboli. La Chiesa le reliquie dei suoi santi, una volta riconosciuti come tali, le sposta in ogni dove da sempre e nessuno ha mai sollevato la questione morale al Papa di turno. Ogni ostacolo giuridico poi è giuridicamente superabilissimo quando c’è la volontà politica di superarlo. L’unico argomento politicamente convincente diventa perciò la “divisività” della proposta: non solo spacca i dantisti, ma spaccherebbe la Giunta, il Consiglio Comunale e la città. La quale, sembra dire il sindaco, non è pronta per un sogno così bello, visto il “povero e triste dibattito” sviluppatosi sull’argomento. Con ciò dicendo anche implicitamente, tra le righe, che se e quando la città sarà matura nulla di insormontabile vieterà di realizzare la proposta di Cristina Mazzavillani. Assieme a Firenze, per ora, Ravenna farà altre cose. La risposta del sindaco non sembra perciò una pietra tombale, giacché le motivazioni contengono un aspetto culturalmente interlocutorio. Il no è sul metodo, non sul merito. Oggi serviva, in chiave elettorale, disinnescare la bomba. In questo “triste e povero dibattito” c’è tuttavia un aspetto che il sindaco non sembra cogliere e che è molto positivo: tanti cittadini si sono stretti (emotivamente se non razionalmente) intorno a Dante solo per paura di perderlo. Non è novità di poco conto".

Sul caso insiste anche la capogruppo in consiglio comunale della Pigna Veronica Verlicchi, che la definisce una "proposta sotto mentite spoglie": "Cosa ci potrebbe mai essere dietro la scellerata proposta di Maria Cristina Mazzavillani Muti, subito sostenuta dal sindaco Michele de Pascale, di spedire le ossa di Dante Alighieri a Firenze nel 2021? Una proposta che noi de La Pigna contestammo fin da subito, mentre il sindaco si dichiarava possibilista e affermava di aver già attivato i consulenti legali del Comune per valutarne le implicazioni. Sarà certamente un caso, ma d’altra parte non sono certo un mistero i rapporti consolidati tra il Pd e la famiglia Muti: nel 2014 il figlio del Maestro annunciò che l’allora primo ministro Matteo Renzi aveva offerto al Direttore la candidatura a Presidente della Repubblica. Una cosina mica da poco. Ma, per tornare alla proposta della signora Muti riguardo i resti mortali del Sommo Poeta, va detto che il sindaco di Firenze si é dichiarato entusiasta. Ovviamente. Quindi la signora Muti lancia una proposta che va in favore di Firenze e non certo di Ravenna. Noi de La Pigna la riteniamo una proposta inaccettabile che, al di là delle motivazioni storiche contrarie alla stessa, rappresenterebbe anche un danno alla nostra città. Le ossa di Dante non sono una reliquia religiosa: non si possono portare in pellegrinaggio come se fossero i resti mortali di un Santo. Si é mai sentito che qualcuno abbia proposto di portare i resti di Garibaldi a Nizza? O di traslare le ossa di Leonardo ad Anchiano, suo paese natale? Oggi de Pascale si dichiara contrario all’ipotesi dopo aver aperto alla stessa in un primo momento. Chissà che ora, tra una riunione del Pd e l’altra, non trovi il tempo di occuparsi dei tanti problemi della nostra città...finalmente".

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