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Cronaca

La denuncia di Vivi Ravenna: "Al Parco Marittimo utilizzati rifiuti tra i materiali per rifare il sottofondo"

Vivi Ravenna: "Si chiede l’immediato intervento delle autorità competenti e in particolare della Polizia ambientale perché effettui un rigoroso sopralluogo degli stradelli"

Vivi Ravenna Verde si associa a Italia Nostra che ha denunciato e presentato esposto in procura lamentando il fatto che nella realizzazione del Parco Marittimo in seguito di un sopralluogo effettuato negli stradelli, ad esempio nella carraia di accesso a fianco al ristorante la Caveya, ma più in generale in tutti gli stradelli di accesso agli stabilimenti balneari fra Punta Marina e Marina di Ravenna, sono stati rinvenuti rifiuti fra i materiali del sottofondo.

Nel Capitolato d’appalto si legge: “Fornitura, stesa, rullatura e compattazione di pietrisco spaccato inerte calcareo 10/30 mm per la formazione di piani di fondazione e sottofondo del percorso ciclo-pedonale”. Ma per Italia Nostra cui Vivi Ravenna Verde si associa: “non risulta essere stato posato alcun pietrisco calcareo, ma rifiuti speciali provenienti da demolizioni edili, triturati in frantoio e poi riciclati a mo’ di stabilizzato. Nella miscela utilizzata è presente di tutto: oltre a ghiaia e conglomerato cementizio provenienti dalle demolizioni di strutture in cemento armato, si trovano piastrelle, laterizi, vetro, plastica, resti di cavi elettrici e gran quantità di granuli di miscele bituminose, di fatto riciclati nel composto".

Vivi Ravenna aggiunge: "Si chiede l’immediato intervento delle autorità competenti e in particolare della Polizia ambientale perché effettui un rigoroso sopralluogo degli stradelli oggetto dell’intervento del Parco Marittimo fra Marina di Ravenna e Punta Marina, dove sono stati recentemente abbattuti i pini per accertare l’esistenza di eventuali rifiuti smaltiti illecitamente e utilizzati per il sottofondo degli stradelli in luogo di pietrisco calcareo come indicato da capitolato e relativo computo metrico e venga accertata anche la congruità del prezzo del materiale utilizzato, trattandosi fra l’altro di un contesto di altissimo pregio naturalistico e a rischio idrogeologico. Si evidenzia l’urgenza dell’accertamento ad evitare che il sottofondo venga ricoperto e gli eventuali abusi vengano occultati".

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