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Cronaca

De Pascale sul ritorno allo sport: "Dobbiamo prenderci dei rischi. L'alternativa è una teca di cristallo"

Il primo cittadino progetta sgravi per i centri sportivi e mette gli spazi pubblici a disposizione per le attività sportiva. "Dobbiamo trovare una soluzione per l'attività in spiaggia"

Dopo il lungo periodo di isolamento e le prime aperture della Fase Due cresce la voglia di sport tra i cittadini ravennati. E proprio sulla ripartenza delle attività sportive e dei centri estivi hanno parlato il sindaco di Ravenna Michele de Pascale, Gabriele Tagliati (presidente UISP Ravenna-Lugo) e Alessandro Bondi (presidente CSI Ravenna-Lugo) durante una diretta Facebook lunedì 11 maggio. Un colloquio dal quale sono emersi alcuni punti di grandi interesse per palestre, associazioni e sportivi ravennati.

Interventi di sostegno e risorse

Per prima cosa si è affrontato il tema degli interventi di sostegno e delle risorse messe a disposizione dall'Amministrazione. "Stiamo cercando di reperire più risorse possibili. Stiamo anche guardando ciò che fanno gli altri, e cioè Governo e Regione, in termini di sostegno alle attività per capire se qualcuna dovesse essere penalizzata per poter fare degli interventi mirati  - afferma De Pascale -. Per l'anno prossimo stiamo lavorando su un intervento molto forte in termini di sgravio su prezzi delle palestre, costi di gestione degli impianti sportivi. Per l'anno prossimo non potranno essere riproponibili le spese di gestione degli scorsi anni, proprio perché le attività sportive dovranno far fronte a delle spese straordinarie e alle difficoltà di quest'anno".

Palestre ravennati tra protezioni in plexiglass e allenamenti al parco

Spazi aperti, luoghi da riconvertire e rischi

"Tutti gli spazi pubblici della città saranno a totale disposizione delle associazioni e delle palestre che vorranno organizzare corsi e attività all'aria aperta - assicura il sindaco - Ci sarà disponibilità a non far sostenere le spese di occupazione del suolo pubblico. Però c'è un punto da chiarire: se l'approccio del Governo e del Comitato tecnico-scientifico sarà quello del rischio zero non andiamo da nessuna parte".

"Quando reintroduciamo la socialità in ambiti come quello dell'attività sportiva, che non può essere fatta con la mascherina, diciamolo perché rischiamo di mandare messaggi sbagliati, noi accettiamo una quota di rischio. Una quota di rischio ridotta al minimo e monitorata - specifica il primo cittadino di Ravenna -. Dobbiamo essere trasparenti e chiari. Una percentuale di rischio in quel contesto esiste. E questo vale a maggior ragione per i più piccoli. I pediatri sono stati chiari: noi non possiamo tenere bambini e bambine isolati lontani dai loro coetanei potenzialmente per un anno. Questo isolamento soprattutto sui bambini ha degli effetti molto più gravi di qualsiasi altro tipo di rischio. Noi non possiamo togliere completamente i bambini dalla loro socializzazione".

"Non tutte le strutture al chiuso potranno fare le stesse cose - aggiunge De Pascale, riferendosi ad impianti di aerazione e ampi spazi, non a disposizione di tutti i centri sportivi -. Per questo siamo disponibli come Comune a mettere a disposizione gli spazi pubblici e le aree verdi - precisa De Pascale che poi specifica - Aree verdi e musei potranno essere riconvertiti per mettere a disposizione una grande mole di servizi per rispondere alla domanda dei cittadini".

La Maratona di Ravenna

Pensando ai grandi eventi viene subito da pensare a uno degli eventi clou dell'autunno ravennate, la Maratona: "Per la Maratona di Ravenna, siamo tutti in attesa - confessa De Pascale -. E' veramente difficile oggi pensare di organizzarla se le misure saranno quelle che stiamo leggendo, perchè la burocrazia e i controlli sono tanti".

Le piscine

Parlando dei centri sportivi, il sindaco si appella alle misure che saranno introdotte dal Governo. "Speriamo che dal prossimo Dpcm, che dovrebbe entrare in vigore dal 18 di maggio, si esca dai divieti assoluti e si vincoli la possibilità di aprire al rispetto di determinate regole". Insomma il sindaco ravennate invita il Governo a divulgare le regole necessarie per consentire una riapertura in sicurezza. "Il tema delle piscine - in questo senso - sarà centrale".

I centri estivi

Sulle modalità in cui potranno essere riproposti i centri estivi il sindaco De Pascale sottolinea come l'idea del Governo sia quella di ripartire dai primi di giugno, probabilmente organizzando il tutto tramite gruppi piccoli e spazi aperti. Ma sottolinea come anche in questo caso "serviranno le disposizioni del Comitato tecnico-scientifico".

"Avremo bisogno di una pluralità di soggetti che si mettono in gioco per moltiplicare l'offerta che conoscevamo. Le associazioni avranno bisogno dell'Amministrazione pubblica per evitare costi troppo alti per le famiglie e far sì che questo non diventi un servizio per ricchi - prosegue De Pascale - E poi ci sarà bisogno di un grande patto con le famiglie: nel momento in cui accettiamo la socializzazione non parliamo di rischio zero".

Attività sulle spiagge

Sulla moltiplicazione dell'offerta si vira nuovamente sugli spazi all'aperto e quindi sulle spiagge. "Il tema dell'outdoor education in Italia è molto più arretrato che in altri Paesi. Potremmo anche fare un salto in avanti sull'utilizzo degli spazi aperti. Le spiagge sono parte integranti di questi spazi aperti che dobbiamo utilizzare. L'attività in spiaggia deve essere fatta. Dobbiamo trovare i modi e le autorizzazioni, ma dobbiamo renderlo possibile".

Gli sport di squadra

Parlando invece degli sport di squadra il primo cittadino di Ravenna ribadisce il discorso della presa di coscienza. "Secondo me dobbiamo avere il coraggio di dire che nel nostro territorio ci sono le condizioni per responsabilizzare le persone e spiegar loro come si devono comportare. L'alternativa è una teca di cristallo. Corriamo il rischio di liberalizzare gli aperitivi e di tenere bloccata l'attività sportiva, che è un controsenso. Dobbiamo sostenere associazioni sportive che avranno carico di responsabilità forte".

Un question time sugli impianti sportivi

La criticità che coinvolge gli impianti sportivi è stata rilevata anche da Emanuele Panizza, consigliere comunale gruppo Misto, che lunedì 11 maggio ha presentato un question time alla Giunta e al Sindaco di Ravenna. Il consigliere Panizza evidenzia come "le criticità maggiori che hanno avuto ripercussioni su una fetta più ampia di popolazione è quella delle piscine comunali la cui gestione è affidata ai privati. La piscina comunale è al servizio di atleti professionisti, atleti amatoriali, persone di tutte le età che vi svolgono attività motoria, persone che devono svolgere attività fisioterapica e istruttori per l’insegnamento del nuoto e altre attività ad esso correlato ed il loro mantenimento. Dopo più di due mesi di chiusura, quando le istituzioni hanno concesso la riapertura degli impianti per poter far svolgere almeno l’attività sportiva agli atleti professionisti in primis (dimenticandosi colpevolmente quelle persone che ne hanno bisogno per motivi di salute), di fatto i gestori privati si sono rifiutati perché con la riduzione delle attività autorizzate e di conseguenza dell’utenza, i costi avrebbero di gran lunga superato i ricavi".

"A Ravenna è attualmente in costruzione nelle sue fasi iniziali il nuovo palazzetto da sei mila posti - prosegue Panizza - e siamo in attesa che la giunta approvi il progetto della nuova piscina, ma alla luce della nuova realtà che stiamo vivendo, è indispensabile ripensare ad entrambi gli investimenti per renderli compatibili e idonei ad essere utilizzati anche in situazioni emergenziali. Tra l’altro sono disponibili cospicui fondi europei e statali per progetti inerenti nuovi impianti sportivi e che molto probabilmente dovrebbe essere facile potervi attingere visto che attualmente non ne esistono di pienamente adeguati in assoluto".

Partendo da queste considerazioni il consigliere del Gruppo Misto chiede a Giunta e sindaco "che venga immediatamente convocata una commissione per valutare le criticità del progetto del nuovo palazzetto alla luce dell’emergenza Covid 19 e di possibili nuove epidemie o emergenze sanitarie; che venga immediatamente annullata la procedura in corso di progetto di finanza ad iniziativa privata relativa alla costruzione della nuova piscina comunale; che venga invece attivata una nuova procedura ad iniziativa pubblica che dia una risposta a tutte le necessità della cittadinanza anche in situazioni emergenziali come quella che stiamo affrontando adesso e che la gestione stessa, in caso di necessità, possa essere condotta dall’amministrazione comunale per evitare conflitti d’interesse che privilegino l’aspetto economico privatistico rispetto alla salute pubblica e alle sue funzioni sociali".

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