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Cronaca Faenza

50 tonnellate di pneumatici fuori uso altamente inquinanti a ridosso della città: denuncia e maxi multa

All’interno dell’azienda è stata anche rilevata la presenza di un lavoratore dipendente completamente “in nero"

I Finanzieri del comando provinciale di Ravenna, nell’ambito delle attività operative finalizzate alla prevenzione e contrasto dei traffici illeciti, hanno sequestrato un’area di oltre 700 metri quadrati contenente più di 50.000 chilogrammi di pneumatici fuori uso altamente inquinanti, con conseguente denuncia del Responsabile all’Autorità Giudiziaria di Ravenna.

In particolare, i militari della Compagnia di Faenza hanno eseguito un controllo presso un riparatore di pneumatici faentino, rilevando la presenza di un notevole quantitativo di pneumatici fuori uso - classificati rifiuti speciali non pericolosi, ma altamente inquinanti - depositati in parte direttamente sul suolo senza alcuna protezione dagli agenti atmosferici e in parte all’interno di un capannone non dichiarato come luogo di esercizio dell’attività imprenditoriale. Quest’ultimo si presentava, inoltre, privo dei minimi dispositivi di sicurezza ai fini della prevenzione degli incendi, costituendo così un vero e proprio pericolo ambientale a ridosso della città di Faenza.

All’interno dell’azienda è stata anche rilevata la presenza di un lavoratore dipendente completamente “in nero”, visto il mancato adempimento degli obblighi di comunicazione al centro per l’impiego e agli enti previdenziali e assicurativi. Pertanto le fiamme gialle, dopo aver proceduto al sequestro penale dell’area di stoccaggio e dei rifiuti speciali, hanno denunciato il titolare dell’impresa all’Autorità Giudiziaria di Ravenna per il reato di abbandono e deposito incontrollato di rifiuti speciali ai sensi del vigente Testo Unico Ambientale. Inoltre è stata inviata apposita segnalazione agli organi preposti ai fini del rispetto della specifica normativa a tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro e della corretta applicazione delle norme di prevenzione incendi e di gestione delle emergenze. Infine saranno attivate le competenti autorità locali per l’avvio delle procedure di bonifica e messa in sicurezza del sito.

Per quanto riguarda l’impiego del lavoratore in nero, l’impresa è stata sanzionata mediante la contestazione della cosiddetta 'maxi sanzione', che prevede il pagamento di un importo che va da 1.800 a 10.800 euro, con conseguente diffida a regolarizzare il lavoratore mediante apposito contratto della durata di almeno tre mesi.

L’attività svolta testimonia il quotidiano impegno della Guardia di Finanza nel contrasto alle condotte illecite finalizzate all’abbattimento illegale dei costi d’impresa e di smaltimento degli scarti di lavorazione, con correlato danno dell’ambiente e con potenziale rischio per la stessa salute collettiva.

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