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Cronaca

Deposito di gas al porto, anche Sinistra Italiana solleva molti dubbi

Ormai da mesi si parla molto di gnl, gas naturale liquido, soprattutto dopo il progetto presentato dalla Pir (Petrolifera italo rumena) per la costruzione di un deposito di stoccaggio al porto

Ormai da mesi si parla molto di gnl, gas naturale liquido, soprattutto dopo il progetto presentato dalla Pir (Petrolifera italo rumena) per la costruzione di un deposito di stoccaggio al porto. "Sorge in noi di Sinistra Italiana, coadiuvati dalla ricerca scientifico-ambientale, il dubbio che convenga davvero investire tutto nel gas naturale come combustibile "ponte" nella transizione energetica, verso l'obiettivo finale dello sviluppo delle energie rinnovabili non inquinanti - commenta Alessandra Federici della federazione ravennate di Sinistra Italiana - Esiste un filone scientifico davvero critico sull'uso massiccio del metano che evidenzia l'impatto negativo di tale fonte fossile, dovuto alle fughe nella catena di approvvigionamento (gas leakes) durante l'estrazione. la produzione ed il trasporto. Nel nostro Paese, anche guardando la nuova Sen (Strategia Energetica Nazionale), si stanno potenziando le infrastrutture come gasdotti e terminali di gnl. Nel contesto è previsto uno stoccaggio da 20 milioni di metri cubi di gnl anche nel nostro porto di Ravenna". Una scelta che ha sollevato critiche anche da Ravenna in Comune e La Pigna.

"A livello europeo - prosegue Federici - la lobby del gas è molto potente e determinata nell'opera di convincimento verso Bruxelles, per imporre agli Stati membri, una sostanziale dipendenza da questo combustibile, per i prossimi decenni. Avremo quindi nuovi e ingenti investimenti in piattaforme di rigassificatori e forniture via tubo da Paesi diversi dalla Russia. Questo evidenzia che l'uso del gnl non sarà una fase transitoria veloce verso le rinnovabili, visto che si dovranno comunque ammortizzare i costi di investimenti privati milionari. In buona sostanza, i tempi per la realizzazione della Sen non saranno stabiliti dallo Stato ma dai privati. Diversi studi avvalorano il fatto che il metano ha un effetto di surriscaldamento molto più elevato della CO2, nonostante permanga in atmosfera per un tempo inferiore (10/12 anni contro i secoli previsti per l'anidride carbonica). Occorre, quindi, limitare fortemente la produzione ed il consumo da gas naturale da subito, se vogliamo tenere sotto controllo e limitare l'aumento medio delle temperature a 1,5°/2° gradi-centigradi, come stabilito negli accordi di Parigi. Non è possibile una stima esatta delle emissioni non intenzionali, dovute a perdite o fughe e la sostituzione del carbone con il gas ridurrebbe il riscaldamento globale di solo 0,1 gradi circa. Ci preme inoltre sottolineare che, ad oggi, nella regione Emilia-Romagna il numero dei permessi di coltivazione e/o ricerca di idrocarburi è di circa 40. Sinistra Italiana si unisce alle sollecitazioni e agli appelli di esperti scienziati e climatologi, dichiarando che non è più tempo di rinvii di soluzioni al problema climatico. Vanno approntate subito le soluzioni, puntando decisamente sulle fonti rinnovabili non inquinanti; sui sistemi di accumulo di energia; sul risparmio e l'efficienza energetica. Destinando al gas un ruolo marginale di supporto alla transizione verso le energie pulite, come eolico e fotovoltaico".

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