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Cronaca

Deposito di gnl al porto: approvazioni anche dall'opposizione

Il motivo per cui si è resa necessaria la richiesta della deroga è l'altezza dei due depositi, che nel progetto superano i 24 metri contro il limite massimo di 12,50

La realizzazione di un deposito di stoccaccio di gnl, gas naturale liquido, al porto continua a far discutere. Martedì, durante il consiglio comunale, i consiglieri sono stati chiamati a votare in merito al rilascio del permesso di costruzione in deroga agli strumenti urbanistici nei confronti della Pir, società Petrolifera italo rumena che intende realizzare il mega-deposito da 70 milioni di euro.

Il motivo per cui si è resa necessaria la richiesta di questa deroga è l'altezza dei due depositi, che nel progetto superano i 24 metri contro il limite massimo di 12,50. L'ingegnere Valentino Natale, dirigente dell'ufficio di progettazione urbanistica comunale, durante la commissione di presentazione del progetto ha spiegato che serbatoi più bassi non sarebbero stati economicamente sostenibili per il privato e che il rilascio di permesso di costruire in deroga può essere concesso “per edifici ed impianti di interesse pubblico debbono intendersi quelli che, indipendentemente dalla qualità dei soggetti che li realizzano - enti pubblici o privati - siano destinati a finalità di carattere generale, sotto l'aspetto economico, culturale, industriale, igienico, religioso (esempio conventi, poliambulatori, alberghi, impianti turistici, biblioteche, teatri, silos portuali): i due serbatoi in oggetto rientrano perfettamente nella definizione di silos portuali".

Il progetto ha ottenuto il consenso, seppur tra qualche dubbio e incertezza, anche di buona parte dell'opposizione: la concessione della deroga è stata approvata con il voto favorevole di tutti i consiglieri, tranne 5 astenuti (Learco Vittorio Tavoni di Lega Nord, Veronica Verlicchi della Pigna e Marco Maiolini, Michela Guerra e Samantha Tardi di CambieRà) e un contrario (Massimo Manzoli di Ravenna in Comune).

Pd

"In linea con quanto già affermato in più occasioni, il gruppo Pd ha ribadito di essere favorevole agli investimenti privati senza fare sconti sulla sicurezza e ponendo la massima attenzione all’impatto sull’ambiente e alle compensazioni ambientali a favore del territorio interessato, con particolare riguardo agli abitati di Marina di Ravenna e Porto Corsini - spiegano dal Partito Democratico - Si tratta di un progetto del quale è evidente la valenza pubblica, per altro attribuitagli dalla vigente normativa, in quanto si va nella direzione indicata dall’Unione Europea di ridurre l’utilizzo dei carburanti fossili, altamente inquinanti, a favore di interventi tecnologici che consentiranno l’approvvigionamento dei mezzi di trasporto in ambito portuale, navi e camion, con combustibili di impatto minore con evidente vantaggio sulla qualità dell’aria e sulla riduzione dell’inquinamento del comparto. Siamo favorevoli agli investimenti privati che portino a una crescita della nostra città, un progetto che peraltro va nella direzione di rendere più strategico il porto di Ravenna cogliendo un’opportunità che oggi vedrebbe il nostro scalo come primo nell’Adriatico ad avere un impianto di gnl al servizio non solo della filiera logistica locale ma sicuramente di portata nazionale e internazionale. Va considerato che l’investimento complessivo che si sta portando avanti per rafforzare la competitività del nostro scalo va visto nel suo complesso, dall’approfondimento dei fondali all’implementazione del trasporto ferroviario a scapito della gomma, alla riduzione dell’impatto ambientale. Il progetto Pir è in grado di attrarre nuove linee di navigazione e risponde ad una tendenza inesorabile che porterà gli armatori ad adeguarsi nel prossimo periodo alle prescrizioni europee sulla dismissione dei carburanti fossili. Non possiamo rimanere indietro sapendo che altri porti competitors si stanno muovendo nella direzione di cogliere un’opportunità così importante. Siamo perciò privi di pregiudizi, poiché certi che sarà tutto analizzato con assoluto rigore nel garantire la valutazione della piena sostenibilità sul piano della sicurezza, dell’ambiente e della compatibilità col territorio, con le comunità locali e con le emergenze turistiche".

CambieRà

"Dopo un’attenta e ponderata riflessione, abbiamo deciso di astenerci - commentano da CambieRà - Restano intatti i dubbi e le questioni critiche irrisolte del progetto che ci lasciano fortemente perplessi, quali la vicinanza dai centri abitati di Marina di Ravenna, l’incremento del traffico sulla
già problematica Baiona e del traffico delle navi sul canale Candiano, che allungheranno inevitabilmente i tempi di percorrenza del canale stesso per raggiungere i terminal più a sud. Non vogliamo, però, si pensi che il nostro gruppo sia aprioristicamente contrario al Gnl, che può essere un’alternativa transitoria all’olio combustibile e al gasolio, perché malgrado sia una fonte fossile che non elimina completamente le emissioni di CO2 è pur vero che azzera le emissioni di particolato, pericoloso per le vie respiratorie. Inoltre siamo perfettamente consapevoli dell’importanza di un investimento economico così cospicuo da parte dell’imprenditoria privata per le sue possibili ripercussioni economico occupazionali sul territorio. Auspichiamo quindi che, nella fase di rilascio delle prossime autorizzazioni di Arpae Emilia Romagna, della Conferenza dei Servizi, e del Ministero dell’Ambiente vengano esaustivamente chiarite le criticità individuate dai cittadini, che sono state palesate in questi mesi".

Lega Nord

"Si tratta di un progetto che in aula ha visto anche il nostro appoggio – dichiara la capogruppo della Lega nord Samantha Gardin – poiché siamo consapevoli della centralità e delle potenzialità del porto di Ravenna, vero e proprio motore di questa città. Un motore che per anni è stato messo nel cassetto dal pd cittadino con la complicità dei vertici regionali e che finalmente oggi ha ripreso vita. Fin dal nostro insediamento ci siamo attivati affinché questa città riprendesse quota sotto il profilo portuale. Il voto di oggi ci dà ragione e permette ai ravennati e alle nostre aziende di guardare con slancio e interesse a quella che a tutti gli effetti è l’infrastruttura ‘chiave’ del nostro territorio”.

Gruppo Alberghini

“Questo è un progetto che darà al nostro scalo un vantaggio strategico determinante, mettendolo nelle condizioni di competere non solo a livello nazionale ma anche europeo con i più grandi porti concorrenti. Abbiamo esaurito il tempo per stare in panchina – aggiunge Massimiliano Alberghini – Adesso è il momento di scendere in campo e farsi valere. Il coraggio di questa azienda privata che scommette su un progetto così importante anticipando il futuro, compenserà la città per il lassismo del Pd degli ultimi anni. Infatti, per il Pd regionale il Porto di Ravenna, l’unico della regione, non è mai stato considerato tale e l’amministrazione locale non ha mai fatto pressioni per una presa di posizione all’interno dei palazzi bolognesi, penalizzando il nostro territorio per anni”.

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