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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Dipendenti 'infedeli' tra mazzette e regalini, gli indagati sono 7: Hera valuta quali misure adottare

L’indagine, avviata oltre due anni fa, è scaturita dalla denuncia presentata alla Guardia di Finanza di Faenza da un imprenditore, stanco di sottostare alle molteplici e incalzanti richieste che riceveva dal 2004

In seguito agli ulteriori sviluppi nell’inchiesta della Procura di Ravenna sul caso che a gennaio portò all'arresto di due funzionari di Hera indagati per concussione e induzione indebita a dare o promettere utilità, Hera spiega che "valuterà le misure da adottare a propria tutela una volta acquisita la documentazione necessaria". Ai due funzionari, infatti - un 52enne faentino e un 61enne di Massa Lombarda sottoposti ora all'obbligo di firma - durante le indagini se ne sarebbero aggiunti altri cinque, che dovranno rispondere di concussione e induzione indebita a dare o promettere utilità (tranne uno di loro, al quale sarebbe stato contestato il reato di estorsione). Hera, che si è sempre dichiarata completamente estranea ai fatti, già nel marzo 2016 si costituì attraverso i propri legali quale parte offesa.

"Pretendevano mazzette e lavori dalle imprese in appalto": arrestati due funzionari, Hera li sospende

Il caso

L’indagine, avviata oltre due anni fa, è scaturita dalla denuncia presentata alla Guardia di Finanza di Faenza da un imprenditore, stanco di sottostare alle molteplici e incalzanti richieste che fin dal 2004 sarebbero state fatte dai primi due funzionari i quali avrebbero preteso utilità economiche personali prospettando, in caso contrario, di ostacolare i pagamenti e favorire altre imprese concorrenti in future commesse. Le aziende coinvolte sarebbero sei, tra quelle del ravennate e quelle del bolognese; in particolare, in un caso le fiamme gialle avrebbero accertato, tramite intercettazione telefonica, la richiesta da parte di uno degli arrestati nei confronti di un imprenditore al quale avrebbe chiesto di svolgere lavori edili nell'abitazione della figlia. L'imprenditore avrebbe risposto di aspettare, perchè in quel momento avevano già altri lavori da eseguire: in tutta risposta il funzionario avrebbe detto che, allora, lui avrebbe trovato il tempo di redigere la contabilità dell'imprenditore solo una volta che la vittima avesse trovato tempo per eseguire tali lavori.

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