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Cronaca

Bus e disabili lasciati a terra, parla un autista: "La colpa non è nostra, le fermate non sono abilitate"

Ha fatto molto discutere il caso della signora Ninfa: la donna, con notevoli difficoltà motorie, voleva prendere l'autobus, ma l'autista del mezzo pubblico si è rifiutato di aiutarla a salire

Ha fatto molto discutere il caso della signora Ninfa: la donna, con notevoli difficoltà motorie, qualche giorno fa voleva prendere l'autobus per Lido Adriano, ma l'autista del mezzo pubblico (dotato di pedana) si è rifiutato di aiutarla a salire. La vicenda è finita anche sui banchi del consiglio comunale, con Start Romagna che si è scusata e ha spiegato che è stata aperta un'indagine interna per cercare di fare luce su quanto successo. L'assessore alla mobilità Roberto Fagnani, invece, ha spiegato che il Comune sta investendo per la sistemazione di alcune fermate del trasporto pubblico locale per renderle accessibili a tutti.

"Già con l'amministrazione comunale del sindaco Matteucci nel 2009 era stato fatto presente che le fermate non erano abilitate a Ravenna; neanche oggi, nel 2020, è possibile garantire il trasporto dei disabili in carrozzina". A parlare è un autista di Start Romagna, che preferisce mantenere l'anonimato. "Per fermata abilitata si intende che deve essere a norma e con il cartello con la foto con la carrozzina, e nelle fermate non ci devono essere macchine in sosta, pali in ghisa, paletti bianchi e rossi e gialli e neri, come a Ravenna, creando barriere architettoniche agli utenti. I Comuni, con le Province, sono azionisti di Start Romagna: quindi devono provvedere al più presto a investire nelle fermate e ad abilitarle. Perchè le fermate devono essere tutte abilitate, non alcune si e alcune no: questo limita la mobilità dell'utente che vuole scendere a una fermata e non può farlo perché la fermata non è abilitata. Alla cliente in questione, che già ha problemi a muoversi, è stato creato un disservizio: l'utente disabile in carrozzina ha fatto un contratto con l'azienda, avendo pagato un biglietto o un abbonamento, ma non ha avuto il servizio come gli altri utenti, quindi l'azienda di trasporto non ha rispettato il contratto".

I dirigenti di Start Romagna, però, "non dovranno assolutamente aprire istruttorie nei confronti degli autisti, perchė il trasporto non si può efffettuare fino quando non verranno fatte tutte le precauzioni per evitare che i disabili si ribaltino con le carrozzine facendosi male e facendo male ad altri utenti - spiega l'autista - Inoltre le nostre mansioni sono quelle di guidare, vendere i biglietti a bordo e dare informazioni; mansioni non accordate non vengono retribuite e nessuna assicurazione risponderebbe nel caso ci fossero danni o lesioni. Alcune aziende non fanno vendere i biglietti perchè i bus accumelerebbero ritardo e intralcio alla circolazione e ci tengono a far rispettare gli orari di partenza e arrivo agli utenti. Alcuni anni fa una signora in carrozzina a Ravenna si è ribaltata all'interno dell'autobus ed è morta: l'autista è stato portato a giudizio. Gli autisti piú responsabili non fanno salire le persone in carrozzina anche per questo motivo: ancora oggi purtroppo c'é la possibilitá che la carrozzina si ribalti perché non é ancorata. La Procura in quegli anni indagò il direttore generale e il direttore tecnico dell'azienda. Le responsabilità vanno date ai dirigenti del Comune per le fermate e ai dirigenti di Start Romagna che non garantiscono il servizio ai disabili, e non agli autisti che, nel caso dovesse succedere qualcosa di grave nel trasporto non in sicurezza ai disabili, sono i primi indagati. I dirigenti di Start Romagna non possono obbligare gli autisti a far salire e scendere i disabili in carrozzina fino a quando non saranno addottate tutte le precauzioni del caso. Il lasciare a terra un disabile rattrista, ma rattrista ancor di più la morte della signora".

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