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Cronaca

Disagi dei pendolari, le proposte del Comitato Rombo

L'assessore provinciale ai trasporti, Secondo Valgimigli, ha incontrato i rappresentanti del Comitato RomBo e i colleghi assessori dei Comuni di Ravenna, Andrea Corsini, di Lugo, Fiorenzo Baldini

L'assessore provinciale ai trasporti, Secondo Valgimigli, ha incontrato i rappresentanti del Comitato RomBo e i colleghi assessori dei Comuni di Ravenna, Andrea Corsini, di Lugo, Fiorenzo Baldini e di Faenza, Roberto Savini. Invitato anche Pier Domenico Laghi, amministratore unico di AmBra s.r.l., agenzia della mobilità. “Ci è parso molto positivo anche lo sforzo di proporre a Trenitalia delle soluzioni, un atteggiamento apprezzabile”, ha dichiarato Valgimigli.

"Abbiamo tutti condiviso - dichiara Valgimigli - che le problematiche sollevate dal Comitato sono di grande rilevanza per la qualità della vita delle persone che per lavoro devono trasferirsi dalla Romagna a Bologna e poter ritornare a casa  senza essere costretti a trascorrere gran parte del loro tempo su treni , spesso anche poco accoglienti. Ci è parso molto positivo anche lo sforzo di proporre a Trenitalia delle soluzioni: un atteggiamento apprezzabile, che deve essere preso in considerazione".

Gli amministratori hanno confermato ai rappresentanti di RomBo che porteranno a breve all'attenzione dei consigli, provinciale e comunali, un ordine del giorno in cui si chiederà l'assunzione da parte della Regione Emilia-Romagna, supportata dalle amministrazioni locali e dai rappresentanti dei pendolari, di un impegno ad avviare un confronto con Trenitalia.

Queste le proposte avanzate dal Comitato RomBo.

Per la tratta Rimini-Ravenna-Bologna è stato proposto “di fare proseguire il treno 6514 Rimini (6.16) – Ravenna (7.12) fino a Bologna. La soluzione proposta sarebbe a     costo pari a zero in quanto attualmente il treno 6514 arriva a Ravenna alle 7.12 e riparte per Bologna alle 8.33 effettuando tutte le fermate. Il treno 6516 che proviene da Rimini (7,39) arriva a Ravenna alle 8,27 e riparte per Bologna alle 8,40 facendo la sola fermata di Faenza. Si suggerisce quindi di utilizzare il treno 6516 (aggiungendo la fermata di classe) per effettuare il treno delle 8,33 per Bologna. In tal modo anziché avere due treni diretti a Bologna che partono a distanza di 7 minuti ed arrivano a distanza di 8 minuti, al di fuori della fascia pendolare, si coprirebbe un spazio di tempo enorme proprio nelle ore di punta e si aggiungerebbe una nuova soluzione di continuità della linea Rimini-Ravenna per Bologna senza cambio”.

“Verrebbe introdotta una seconda possibilità di raggiungere Bologna tra le 8 e le 9 del mattino (oltre al treno 2996) riducendo la fascia temporale tra le 6.28 (2984 a Bo alle 7.48) e le 7.54 (2996 a Bo alle 8.52) in cui non vi sono treni da Ravenna per Bologna”, si legge. Altrimenti si chiede “un' alternativa al 2996 per i pendolari delle stazioni a sud di Ravenna”. Continua il Comitato: “Fermando a Faenza si permetterebbe ai pendolari provenienti da Ravenna di prendere IC e ESCity diretti in Emilia e per Firenze”. Tra le soluzioni avanzate quella di “alleggerire i già sovraffollati regionali della tratta Rimini-Bologna”. Inoltre “si permetterebbe di rientrare prima la sera considerando che attualmente la maggior parte dei pendolari raggiunge il posto di lavoro, arrivando alle 8.52, oltre le 9.00-9.15”. Queste le alternative: “Si chiede di anticipare l'arrivo a Bologna del 2996 tenendo in considerazione che questo al momento e' l'unico treno proveniente da Ravenna nella fascia temporale tra le 8.00 e le 9.00 e dovrebbe avere "precedenza" rispetto agli altri provenienti dalla linea Rimini-Bologna che hanno una frequenza molto maggiore”.

Per la linea "Ravenna-Bologna", “chi proviene da Ravenna con il treno 6468 arriva a Castelbolognese alle 7.46 e dovrebbe poter usufruire,della coincidenza con il treno 11526 proveniente da Ancona e diretto a Piacenza, in arrivo al Castelbolognese alle 7.52. Purtroppo però questa coincidenza spesso salta a causa dell'esiguo scarto temporale tra i due treni, costringendo gli utenti a lunghe attese a Castelbolognese per il treno successivo (il 2996 proveniente da Ravenna non ferma a Castelbologese)”. Come alternativa “si potrebbe far proseguire il 6468 fino a Bologna per alleggerire il treno 11526, non facendolo per esempio fermare a Castelbolognese e Castelsanpietro Terme”.

Per la tratta “Bologna-Ravenna-Rimini” è stato suggerito “il proseguimento del treno 11561, in partenza alle 17.56 da Bologna e in arrivo a Ravenna alle 18.55, fino a Rimini. Anche questa soluzione potrebbe essere affrontata a costo zero semplicemente invertendo il treno 11561 facendolo proseguire da Ravenna per Rimini e facendo fermare a Ravenna il 3013 invece del 11561. Dallo studio effettuato le possibilità di velocizzare la relazione sono diverse.  Inoltre sul treno 11561 spesso si verificano intollerabili condizioni di sovraffollamento della seconda classe o di inagibilità di alcune carrozze (condizionamento riscaldamento rotto, porte bloccate...) che potrebbero in parte essere attenuate consentendo agli utenti, in questi casi particolari, l'accesso alle carrozze di prima classe. Si chiede dunque di verificare il numero di presenze in prima classe e di valutare la eventuale sostituzione della carrozza di prima classe con una di seconda classe”. “Si darebbe – si legge nelle motivazioni del Comitato - la possibilità ai pendolari delle stazioni intermedie tra Ravenna e Rimini di avere un treno veloce (tipo il 2996 del mattino) che al momento non esiste, riducendo enormemente i tempi di rientro”.

Per la tratta Lavezzola-Lugo, “il primo treno, regionale 6490, che parte da Lavezzola alle 6.30 ed arriva a Lugo alle 6.55, non permette agli utenti di prendere le coincidenze delle 6.57 per Bologna (regionale 2984) e Ravenna (regionale 6467), perché lo scarto di tempo è insufficiente, tenuto anche conto del fatto che il regionale 6490 è costantemente in ritardo. Basterebbe un aggiustamento di pochi minuti per migliorare notevolmente le condizioni degli utenti di questa tratta”.

Per quanto concerne le linee “Ravenna-Bologna” e “Bologna-Parma-Piacenza”, evidenzia il Comitato, “Ravenna e' praticamente isolata dall'Emilia, in quanto non esistono coincidenze per i treni in arrivo a Bologna e quelli in partenza per l'Emilia. Anche in questo caso basterebbero aggiustamenti di pochi minuti almeno per le ore di punta, anche perché non si parla di linee secondarie, ma tra le più sfruttate dai pendolari”.

Il Comitato “chiede inoltre di inserire la fermata nella stazione di Classe di tutti i Regionali da e per Ravenna”. Questa la motivazione: “Facendo parte di Ravenna, la maggior parte dei residenti nella zona sud della città sarebbero propensi a salire a Classe, evitando spostamenti in centro città causando traffico e inquinamento senza considerare che non esistono zone parcheggio libero fruibili”.

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