Risolto il 'giallo' del dito nell'involtino primavera: non era umano, ma suino
Dopo l'esame genetico eseguito dai Ris, l'analisi morfologica di quel pezzo ha evidenziato che si trattava effettivamente di un pezzo di zampa suina
Aveva destato molto stupore il caso di una donna di San Lorenzo di Lugo che, nel novembre scorso, mentre mangiava un involtino primavera acquistato in un supermercato di Imola aveva trovato al suo interno quello che sembrava un residuo compatibile con un pezzo di dito. Su quanto accaduto, dopo che la donna aveva sporto denuncia, erano partite le verifiche della procura di Ravenna, che aveva disposto l'analisi del dna per capire se effettivamente, come dall'aspetto sembrava, il residuo in questione fosse proprio un frammento di falange umana.
E ora, come riportano i quotidiani locali in edicola mercoledì, è arrivato il 'verdetto': non si trattava di un pezzo di carne umana, ma di maiale. Dopo l'esame genetico eseguito dai Ris, l'analisi morfologica di quel pezzo ha evidenziato che si trattava effettivamente di un pezzo di zampa suina, carne la cui presenza nell'involtino era segnalata anche sulla confezione. Un pezzo, evidentemente, rimasto intatto e non amalgamatosi con il resto del ripieno dell'involtino.