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Dogane, proclamato lo stato d'agitazione: "Aumenta il lavoro ma non il personale"

Un mese in stato d'agitazione, nessuna disponibilità al lavoro straordinario e rispetto tassativo delle pause lavorative: sono le modalità di protesta inamovibili messe in atto dalle organizzazioni sindacali per il personale della Dogana di Ravenna, che lamenta un cronico perdurare della carenza d'organico

Un mese in stato d'agitazione, nessuna disponibilità al lavoro straordinario e rispetto tassativo delle pause lavorative: sono le modalità di protesta inamovibili messe in atto dalle organizzazioni sindacali per il personale della Dogana di Ravenna, che lamenta un cronico perdurare della carenza d'organico. "Denunciamo per l'ennesima volta - si legge in una lettera indirizzata ai sindacati e firmata da 55 dipendenti - la grave situazione di carenza di personale in cui versa questa Dogana. A fronte di una diminuzione del personale, dovuta sia a pensionamenti che a trasferimenti di colleghi a vario titolo, si sono sommati nel tempo nuovi adempimenti, generando un maggior carico di lavoro in tutti gli ambiti non più sostenibile".

"L’insieme dei nuovi fattori che hanno trasformato i porti europei negli ultimi anni ha provocato anche a Ravenna alcuni cambiamenti micro – settoriali, specie in ambito doganale – commentano la Fp Cgil e Cisl Fp Romagna – Eppure sono evidenti gli scostamenti delle strategie politiche dell’Agenzia delle Dogane tra le diverse e anche vicine realtà portuali rispetto all’Ufficio doganale ravennate, che presenta sotto il profilo meramente organizzativo una carenza perdurante d’organico di lavoratori in servizio. Non si comprendono le difficoltà a volere riconoscere il ruolo e l’importanza amministrativa dell'Ufficio portuale, della sua dimensione produttiva in ambito doganale e settore accise e dell’interesse strategico regionale, nazionale ed europeo".

"L’ennesima dimostrazione del disinteresse più totale dei vertici dell’Agenzia alle problematiche di questo ufficio territoriale - proseguono i sindacati - è rappresentata dal bando di mobilità nazionale del 4 maggio, che non ha previsto nessun sostanziale incremento della dotazione organica dell’Ufficio doganale di Ravenna. E questo nonostante le numerose segnalazioni sull’argomento formalizzate dalle organizzazioni sindacali, dalla dirigenza di sede e interregionale e dalle Autorità istituzionali e politiche, sia locali che regionali, con la lettera del 5 aprile. Per queste ragioni abbiamo proclamato lo stato di agitazione del personale del comparto, dal 1 al 31 luglio: lo sforzo dei doganali ravennati è vanificato se questa amministrazione non si spende per un nuovo modello di programmazione, di maggiore presenza sul territorio, per garantire il pieno servizio alla collettività territoriale".

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