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Cronaca Centro / Viale Enrico Berlinguer, 68

Donazione organi: dichiarazione di assenso o dissenso anche all'anagrafe

cittadino interessato riceverà un modulo per la dichiarazione da compilare e sottoscrivere

Dal 23 maggio si potrà esprimere negli uffici dell’anagrafe del Comune di Ravenna il  consenso o diniego sulla donazione dei propri organi dopo la morte. E' possibile avvalersi di questa modalità di dichiarazione solamente in caso di richiesta  di carta di identità nello Sportello Unico Polifunzionale in viale Berlinguer 68 o negli uffici decentrati di città e del forese. Il cittadino interessato riceverà un modulo per la dichiarazione da compilare e sottoscrivere. L’ufficiale d’anagrafe provvederà a registrarla e a trasmetterla al Sistema Informativo Trapianti, consegnando all’interessato la relativa ricevuta.

L'avvio di tale procedura da parte del Comune recepisce il decreto del Ministero della Salute del 3 febbraio scorso che istituisce la "Giornata per la donazione degli organi" per domenica 29 maggio, e dispone che le amministrazioni pubbliche assumano e sostengano iniziative volte a favorire l'informazione e la promozione della donazione di organi finalizzata al trapianto, come disciplinata dalle vigenti disposizioni.

La possibilità di dichiarare il proprio assenso o dissenso alla donazione dei propri organi negli uffici anagrafici, con le modalità sopra descritte, si aggiunge alle altre opportunità già attivate presso:  uffici dell’Ausl di Ravenna (URP di Via Missiroli, 10 Ravenna), dove è possibile anche revocare una dichiarazione già espressa; le sedi dell’Associazione Italiana per la donazione di organi, tessuti e cellule (Aido sede di Ravenna Via Sansovino, 57); oppure è possibile fare una autodichiarazione firmata e datata che sarà però necessario portare sempre con sé.

La legge italiana per la donazione di organi applica il principio del consenso o dissenso esplicito. Tutti i cittadini maggiorenni hanno la possibilità di dichiarare la propria volontà in materia di donazione di organi e tessuti dopo la morte. Esprimersi sulla donazione è quindi un opportunità non un obbligo. Nel caso in cui la persona non si sia espressa quando era in vita, il prelievo è consentito solamente se i familiari aventi diritto non si oppongono.

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