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Cronaca

Dopo la scomparsa di Salvagiani eletto il nuovo presidente della Fondazione Orchestra Cherubini

Maria Luisa Vaccari è il nuovo Presidente della Fondazione Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, della quale è stato Presidente, sin dalla creazione nel 2004, Mario Salvagiani, scomparso lo scorso dicembre

Maria Luisa Vaccari è il nuovo Presidente della Fondazione Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, della quale è stato Presidente, sin dalla creazione nel 2004, Mario Salvagiani, scomparso lo scorso dicembre.

Nominata dal nuovo Consiglio di Amministrazione – in carica per i prossimi quattro anni - Maria Luisa Vaccari è entrata a farne parte assieme a Carmela De Lorenzo (Direttore della Casa Circondariale di Ravenna), in rappresentanza del Comune di Ravenna, così affiancando Jonathan Papamarenghi, Assessore alla Cultura del Comune di Piacenza, e il Presidente onorario di Ravenna Festival Cristina Mazzavillani Muti.

Veneta e residente a Ferrara da molti anni, Maria Luisa Vaccari è Presidente di Suono Vivo, realtà imprenditoriale che ha fondato nel 1997 per la tutela, conservazione e valorizzazione e gestione del fattore acustico nei teatri lirici italiani e europei, rivoluzionando il mondo delle camere acustiche in Europa. La passione e l’impegno per la promozione delle arti è testimoniata dai numerosi incarichi in ambito teatrale e musicale: dal 2006 fa parte del Consiglio direttivo di Bologna Festival, dal 2011 è Presidente dell’Associazione Chamber Music di Trieste, dal 2014 Vice-Presidente dell’Associazione “Amici del Ravenna Festival”, dal 2015 nel consiglio di amministrazione della Fondazione Teatro Comunale di Ferrara e dal 2019 Presidente del Conservatorio “Girolamo Frescobaldi” di Ferrara.

Fondata da Riccardo Muti nel 2004, l'Orchestra Giovanile Luigi Cherubini si pone come strumento di congiunzione tra il mondo accademico e l'attività professionale e divide la propria sede tra le città di Piacenza e Ravenna, che ne è residenza durante Ravenna Festival e la Trilogia d'Autunno. La Cherubini è formata da strumentisti sotto i trent'anni e provenienti da ogni regione italiana, selezionati attraverso audizioni da una commissione presieduta dallo stesso Muti. Secondo uno spirito che imprime all'orchestra la dinamicità di un continuo rinnovamento, i musicisti restano in orchestra per un solo triennio, terminato il quale molti di loro hanno l'opportunità di trovare collocazione nelle migliori orchestre.

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