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Dopo trent’anni torna a Ravenna il 'Wall Drawing' di Sol LeWitt: un tesoro nascosto di oltre 12 metri

"Si tratta di un recupero storico di valore su cui sono impegnata da diverso tempo e che mira a ridefinire l’identità, anche internazionale, del Museo d’Arte della città di Ravenna", afferma la conservatrice Giorgia Salerno

Dopo oltre trent’anni, in occasione del ventennale dell’Istituzione museale e del riallestimento delle collezioni permanenti, torna in esposizione al Museo d’Arte della città di Ravenna la grande opera dell’artista internazionale Sol LeWitt: Wall Drawing #570. L'opera sarà visibile al pubblico dal 13 aprile, in occasione della presentazione del riallestimento delle collezioni permanenti del museo. Un tesoro nascosto di oltre dodici metri per quasi tre, che è stato custodito nei depositi del museo dal 1988, quando l’opera è stata realizzata dall’artista per la mostra Viaggio in Italia, collettiva che si svolse a Ravenna proprio presso il museo, allora Loggetta Lombardesca.

"Dopo la presentazione nei giorni scorsi della meravigliosa donazione di Paolo Roversi alla nostra città, - dichiarano il Sindaco Michele de Pascale e l’Assessore alla cultura Fabio Sbaraglia - siamo felici di svelare un altro pezzo fondamentale della collezione del MAR che dai prossimi giorni sarà finalmente fruibile a tutti i visitatori. Il percorso espositivo del nostro museo si impreziosisce ulteriormente di un'importante opera di uno degli artisti più significativi del 900. Continua così l'attenta e puntuale opera di riscoperta e valorizzazione dello straordinario patrimonio artistico che il MAR custodisce per la quale vogliamo rivolgere un sentito ringraziamento al direttore Maurizio Tarantino”.

“È una grande soddisfazione poter riallestire oggi un’opera di Sol LeWitt di questa entità. Si tratta di un recupero storico di valore su cui sono impegnata da diverso tempo e che, insieme al progetto complessivo di riallestimento delle collezioni permanenti, mira a ridefinire l’identità, anche internazionale, del Museo d’Arte della città di Ravenna, attraverso il suo stesso patrimonio, determinante per comprendere il contesto culturale della città. Il MAR, con questa fondamentale riappropriazione, si aggiunge così alle più importanti istituzioni culturali internazionali che custodiscono le opere del padre dell’arte concettuale Sol LeWitt”, ha dichiarato la conservatrice Giorgia Salerno.

L'artista

Tra i principali esponenti dell’arte concettuale, Sol LeWitt, che nel 1968 sperimenta i wall drawings, pitture murali di grandi dimensioni, ha rivoluzionato il rapporto tra arte, spazio e architettura. Alla fine degli anni sessanta, a New York, la ricerca di LeWitt, come molti altri artisti promotori del minimalismo e dell’arte concettuale, si focalizza sulla pittura e sulla necessità di trovare un linguaggio essenziale. Così, affascinato dai grandi maestri del quattrocento e dall’esecuzione degli affreschi, sperimenta l’utilizzo della parete, sfidando la sua bidimensionalità e cercando di mantenere un’integrità del piano pittorico.

LeWitt traspone il disegno dal foglio alla parete che diviene, dunque, parte integrante della sua opera e nella quale ogni elemento è essenziale e funzionale per la composizione totale. Wall Drawing #570 si inserisce nel ciclo delle Complex forms della fine degli anni ottanta, nelle quali sono rappresentati in sequenza volumi isometrici e dunque figure che si mantengono inalterate in tutte le loro modulazioni misurabili. L’opera, realizzata in sette pannelli lignei intonacati e colorati da inchiostri e miscele, proprio come negli affreschi quattrocenteschi, nel 1988, si estendeva per quasi tutta l’area della parete espositiva. Oggi, pur non occupando l’intera parete, viene qui riproposta nella sua integralità.

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