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Cronaca

Edifici scolastici sicuri, il ministero annuncia un gruppo di lavoro. "Ma i fondi del Pnrr non risolveranno tutti i problemi"

Maria Luisa Martinez, già dirigente scolastico e oggi componente del consiglio provinciale di Ravenna con delega all’Istruzione, all’Edilizia Scolastica e al Patrimonio: “Ci auguriamo che il gruppo di cui il Ministro parla prenda in mano la situazione”

“La sicurezza a scuola è un diritto inalienabile di studenti, docenti, personale e famiglie”. Parole del ministro dell’Istruzione e del merito Giuseppe Valditara, che in occasione della Giornata nazionale per la sicurezza nelle scuole (che ricorre il 22 novembre di ogni anno) ha indirizzato una lettera agli istituti italiani in cui ha specificato di aver costituito all’interno degli uffici “un gruppo di lavoro con la missione di dare corpo alla realizzazione di un grande intervento di adeguamento e rinnovamento dell’edilizia scolastica”.

Una notizia accolta favorevolmente da Maria Luisa Martinez, già dirigente scolastico e oggi componente del consiglio provinciale di Ravenna con delega all’Istruzione, all’Edilizia Scolastica e al Patrimonio. “La sicurezza nelle scuole va sostenuta e bisognerebbe parlarne sempre - spiega Martinez -, ci auguriamo che il gruppo di cui il Ministro parla prenda in mano la situazione”.

Una situazione non propriamente rosea e che, stando ai dati ministeriali, evidenzia nei 218 istituti scolastici del ravennate numerose necessità sotto il profilo normativo e in particolare relativamente a certificati di agibilità, certificati di prevenzione incendi e documenti di valutazione dei rischi. Dati recenti, relativi allo scorso anno scolastico in cui Ravenna è in linea con il trend nazionale, se non addirittura migliore di qualche altra provincia.

“Bisogna considerare - spiega la consigliera - che gli edifici scolastici nella nostra provincia sono datati: alcuni sono edifici storici e vincolati, e altri, quelli di più recente costruzione, risalgono agli anni '80. Con il passaggio alle normative attuali è diventato necessario eseguire importanti manutenzioni. Pensiamo al fatto che quando furono costruiti alcuni edifici scolastici a Faenza e a Lugo (Ravenna non è cambiata, nda) si considerava come zona sismica la 3 e che con lo sciame sismico del 2012 quei territori sono diventati zona 2. In base alle normative devono essere fatti adeguamenti”.

Per adeguare gli edifici scolastici servono risorse, che però evidentemente mancano. “Abbiamo partecipato a tutte le gare e ai bandi possibili e anche di recente con il Pnrr abbiamo ottenuto come provincia una cifra tra i 15 e i 20 milioni di euro. Realizzeremo, con quanto aggiudicatoci, le opere entro il 2026 (i primi progetti definitivi e finanziati per i quali inizieranno i lavori sono quelli che interessano a Ravenna l'Istituto Morigia), ma se si considerano tutte le scuole della provincia che avrebbero bisogno di manutenzioni quei fondi non risolveranno tutti i problemi”. Per questo motivo "auspichiamo che il Ministero possa mettere a disposizione, possibilmente non a bando, risorse per l’edilizia scolastica - conclude Martinez -. Certamente ci rendiamo conto che sia complicato. Noi come provincia sul Pnrr abbiamo candidato progetti in base a una lista di priorità”.

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