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Cronaca Faenza

Elezioni nell'era del covid, a Faenza si sfiora il 20%. Le affluenze per il referendum

Elettori rigorosamente con la mascherina, code distanziate all'esterno delle scuole, e igienizzante per le mani ed ingresso ai seggi, dove il votante viene invitato a debita distanza ad abbassarsi la mascherina per il riconoscimento

Ravennati al voto per il referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari. Si tratta della prima chiamata alle urne nell'era del covid, seguendo quindi uno specifico protocollo di sicurezza. Elettori rigorosamente con la mascherina, code distanziate all'esterno delle scuole, e igienizzante per le mani ed ingresso ai seggi, dove il votante viene invitato a debita distanza ad abbassarsi la mascherina per il riconoscimento.

Referedum, ravennati al voto tra code e igienizzanti (foto di Massimo Argnani)

Una volta votato occorre depositare da sé la scheda, mentre al termine di ogni operazione di voto le matite vengono sanificate. Previsti anche ricambi d'aria e areazione naturale e una sanificazione periodica di tavoli, cabine e servizi igienici. Nella provincia di Ravenna ha votato il 15,46% degli aventi diritto. A Ravenna l'affluenza è stata del 13,91%, mentre a Faenza, dove si legge anche il sindaco (19,84% per le amministrative) il 20.67. Si vota domenica 20 dalle 7 alle 23 e lunedì dalle 7 alle 15. Per votare, come in tutte le consultazioni elettorali, serve la tessera elettorale e un documento di identità.

Per cosa si vota 

La legge sul taglio dei Parlamentari è stata approvata in via definitiva l'8 ottobre 2019, la cosiddetta 'Riforma Fraccaro'. Con il 'Sì', si conferma la riforma che fa passare il numero dei parlamentari dagli attuali 945 a 600. Nello specifico, i deputati alla Camera si riducono da 630 a 400, mentre i senatori passeranno da 315 a 200. La riforma impone inoltre il tetto di 5 senatori a vita. La principale differenza, cambiando solo il numero dei parlamentari, è il minor costo della politica e il mutato rapporto numerico di rappresentanza  sia alla Camera dei deputati (1 deputato per 151.210 abitanti, mentre oggi è 1 per 96.006 abitanti) sia al Senato (1 senatore per 302.420 abitanti, mentre oggi è 1 ogni 188.424 abitanti). Con il 'No', invece, rimane tutto com'è attualmente, quindi 945 parlamentari. In entrambi i casi non si vota e non muta la legge elettorale, ma in caso di vittoria del 'Sì' sarà necessario ridisegnare i collegi elettorali con una legge ordinaria.
Il Testo del quesito

«Approvate il testo della legge costituzionale concernente "Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari", approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n.240 del 12 ottobre 2019?». Con il 'Sì' si approva il testo di modifica, con il 'no' lo si respinge e di conseguenza si toglie effetto alla modifica e gli articoli della Costituzione citati restano immutati.

Non c'è quorum

Essendo un referendum costituzionale non è prevista una soglia di votanti per dichiarare la validità della consultazione (il quorum, come previsto nei referendum aborgativi). Quindi vince chi ottiene il maggior numero di voti, indipendentemente dal numero totale di votanti. 

ALFONSINE 16,80
BAGNACAVALLO 16,94 
BAGNARA DI ROMAGNA   14,80 
BRISIGHELLA  13,66
CASOLA VALSENIO 12,30
CASTEL BOLOGNESE  13,72 
CERVIA  13,84
CONSELICE  15,04
COTIGNOLA   16,57
FAENZA  20,67
FUSIGNANO  16,68  
LUGO   15,61   
MASSA LOMBARDA   14,69  
RAVENNA 13,91
RIOLO TERME  13,46
RUSSI  15,27 
SANT'AGATA SUL SANTERNO 15,67
SOLAROLO 13,40
 

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