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Cronaca

Pioggia su pioggia: sfondato il muro dei 300 millimetri. Le proiezioni meteo per Pasqua

Temperature in picchiata. E persino qualche fiocco di neve durante la fase più intensa delle piogge. E' una primavera decisamente anomala quella che si sta manifestando in questo marzo pazzo

Temperature in picchiata. E persino qualche fiocco di neve durante la fase più intensa delle piogge. E' una primavera decisamente anomala quella che si sta manifestando in questo marzo pazzo. E nei prossimi giorni, annuncia a RomagnaOggi.it Pierluigi Randi, meteorologo-previsore di MeteoCenter.it/Meteoromagna.com, il maltempo continuerà a farla da padrone: "Fin quando non saranno smantellate le alte pressioni polari questo schema non è destinato a cambiare granchè, ed anche per i prossimi giorni difficilmente ci saranno grosse variazioni".

Randi, che "slogan" sceglierebbe per definire l'inverno 2012-2013?
"Possiamo considerarlo un inverno "old style", molto simile a numerosi inverni degli anni '70, ovvero non particolarmente freddi ma piuttosto piovosi, e con nevicate talora anche abbondanti nella pianura emiliana, meno in quella romagnola laddove tuttavia non mancarono episodi anche di un certo rilievo. La stagione 2012-2013 ha chiuso con temperatura media (su base regionale) di -0.4°C inferiore al valore climatologico del trentennio 1971-2000 e con piovosità maggiore del 70/80%, e quindi possiamo considerarlo lievemente più freddo della norma (essenzialmente a causa dei mesi di dicembre 2012 e febbraio 2013, mentre gennaio 2013 è risultato più mite) ed alquanto piovoso".

Facciamo un bilancio a 360°. Dal punto di vista termico, non ci sono state significative ondate di gelo...
"In effetti, pur in un contesto di temperature medie stagionali un poco inferiori ai riferimenti climatologici, non ci sono state ondate di freddo di particolare intensità, a parte quella del periodo 7-15 dicembre 2012 quando si ebbero alcuni valori minimi compresi tra -7°C e -8°C su lughese e faentino; valori che comunque non sono particolarmente eclatanti, specie se rapportati a quelli raggiunti nel dicembre 2009, febbraio 2010, dicembre 2010 e febbraio 2012 allorquando si superarono abbondantemente i -10°C".

Anche quest'anno comunque la Romagna ha avuto la sua buona dose di neve, confermando un trend che va avanti dal 2009...
"Nel complesso negli anni 2000 la nevosità è aumentata rispetto ai minimi toccati negli anni '90 (febbraio 1991 a parte), con alcune stagioni alquanto "generose": 2004/2005; 2009/2010; 2010/2011 (ma solo su riminese e cesenate) e naturalmente 2011/2012. Quest anno nevicate di un certo rilievo sono occorse solo nel mese di febbraio 2013 portando gli accumuli stagionali talora al di sopra delle medie climatologiche, specie su forlivese e cesenate, ma senza toccare quantitativi particolarmente elevati e non paragonabili a quelli degli ultimi inverni.

Tale aspetto potrebbe essere considerato in contrasto con il trend climatico che vede un progressivo aumento delle temperature (anche se in misura maggiore nel periodo estivo); tuttavia è solo un contrasto apparente: infatti associata al rialzo termico abbiamo anche una sostanziale intensificazione delle precipitazioni nell'unità di tempo (meno giorni piovosi ma con piogge più intense); questo significa che a fronte di un numero minore di occasioni per nevicate in pianura esse risultano facilmente piuttosto intense, così come successo in diverse occasioni negli ultimi anni. Peraltro un dato che invece è allineato al trend termico, è quello relativo al numero di giorni con suolo innevato o se vogliamo la persistenza della neve al suolo: ebbene, nonostante una ripresa delle nevicate nell'ultimo decennio, il numero medio di giorni con neve al suolo continua a diminuire, il che significa che la neve, magari talora abbondante, fonde più in fretta causa temperature mediamente più miti (ad esclusione di alcuni eventi storici tipo febbraio 2012)".

A sorprendere sono state le precipitazioni. Non si vedeva così tanta pioggia da parecchi anni. Il primo trimestre ha segnato dei record dal punto di vista pluviometrico?
"Le precipitazioni sono state assai frequenti ed in qualche caso anche intense, tuttavia è il primo indicatore (frequenza) ad essere sostanzialmente anomalo, è ciò è accaduto anche per marzo (sebbene debba ancora terminare). Da inizio 2013 abbiamo avuto da 30 a 34 giorni con precipitazioni, vale a dire un mese su tre o se vogliamo un giorno con precipitazioni ogni 3 giorni circa. La norma climatologica (1971-2000) risulta di 16 giorni circa, per cui, al momento attuale, il primo trimestre 2013 ha praticamente avuto un numero doppio di giorni piovosi rispetto alle medie storiche.

Sul fronte degli accumuli piovosi essi sono attualmente oscillanti tra i 280 e 320 millimetri circa sulle zone di pianura e costiere, mentre la media climatologica 1971/2000 vede valori compresi tra 130 e 160 millimetri; anche in questo caso i dati del 2013 sono circa doppi rispetto alla norma. Successe anche di peggio però: nel 1919, 1933, 1953, 1940, 1927 e 1972 i quantitativi trimestrali furono anche superiori arrivando talora a sfondare il muro dei 400 millimetri".

E veniamo alle festività pasquali. Qualche speranza per i turisti?
"Lo schema di circolazione atmosferica sul comparto euroatlantico è ancora adesso "anomalo" e di stampo tipicamente invernale: infatti permane l'ostinata presenza di solidi e vasti anticicloni in sede polare o comunque sul nord Europa; essi costringono il flusso perturbato atlantico a seguire una traiettoria a latitudini insolitamente basse per il periodo, in questo modo le depressioni atlantiche, trovando un vero e proprio blocco anticiclonico alle alte latitudini, sono costrette a seguire un percorso che le porta direttamente dall'oceano a Spagna, Francia ed Italia, con l'aggravante che quando entrano nel continente vengono sovente rinvigorite da irruzioni di aria molto fredda pilotate verso sud dagli anticicloni polari. Fin quando non saranno smantellate le alte pressioni polari questo schema non è destinato a cambiare granchè, ed anche per i prossimi giorni difficilmente ci saranno grosse variazioni.

L'attuale periodo perturbato e freddo (lunedì pomeriggio intorno a 3/4°C, tipicamente invernali) tenderà ad attenuarsi tra martedì e mercoledì con precipitazioni meno frequenti ed insistenti (ma che potranno ancora verificarsi domani tra pomeriggio e serata) ma temperature ancora basse ed al di sotto della norma climatologica. Ma si tratterà solo di una pausa: tra i giorni 28 e 29 sarà probabile il passaggio di una nuova perturbazione (ma più debole rispetto a quella attuale), mentre una terza potrebbe interessarci tra il 30 e dil 31.

Tuttavia il margine di incertezza oltre i 4-5 giorni è ancora elevato (normale in situazioni molto dinamiche come quella attuale) e magari con un pizzico di buona sorte potremmo riuscire ad incastrare Pasqua e Pasquetta tra una perturbazione e l'altra, servirà comunque un buon sincronismo, poichè la situazione generale non è oggettivamente delle migliori. Un aspetto positivo è rappresentato dal campo termico, il quale a partire dal 29 tenderà a risalire portandosi verso valori più consoni per il periodo grazie alla maggiore ingerenza delle miti correnti atlantiche o mediterranee; pertanto il periodo festivo dovrebbe almeno trascorrere con temperature sostanzialmente gradevoli, specie nei valori massimi".

Tanta pioggia, un bene per le falde acquifere in vista dell'estate. Ci sono già delle proiezioni per la bella stagione?
"I segnali circa la prossima stagione estiva sono ancora oggi assai contrastanti, infatti i modelli stagionali vedono soluzioni differenti e talora opposte; la maggior parte di essi indica un'estate più calda rispetto alla norma (in perfetta sintonia con quelle dell'ultimo ventennio) ma non in maniera eccessiva (tipo 2003 o 2012) e con precipitazioni nella norma stagionale o di poco superiori, anche se questo parametro è in estate fortemente vincolato all'attività temporalesca, la quale può portare a notevoli diversificazioni sugli accumuli piovosi anche tra località vicine. Generalmente indicazioni più lineari sul trimestre estivo si hanno però in aprile-maggio".

C'è il rischio di passare dall'inverno all'estate tutto in un colpo, senza sprazzi di primavera?
"Attualmente sembrerebbe di no, nel senso che il trend più probabile pare quello indirizzato ad una prima fase caratterizzata da tempo ancora instabile e con temperature nella norma od anche inferiori, seguito da una fase maggiormente stabile ma senza eccessi termici in direzione opposta; insomma la primavera (che comunque è anche quella di questi giorni, ovvero una stagione di transizione nella quale è comune avere episodi invernali) dal volto che preferiamo potrebbe ugualmente palesarsi, magari non nell'immediato ma nella seconda metà di aprile le possibilità ci sono".

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