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Cronaca

Energia, Uil e Uiltec: "Bene il rigassificatore, ora accelerare sulle rinnovabili e riprendere le estrazioni di gas"

I sindacalisti: "Non c'è una transizione energetica credibile senza il gas nazionale e ravennate"

"Bene il rigassificatore, ora accelerare sulle rinnovabili e rivedere il Pitesai per riprendere l'estrazione di gas in Adriatico": la Uil e la Uiltec salutano positivamente la conclusione dell’iter autorizzativo per l’istallazione nelle acque al largo di Ravenna della nave rigassificatrice acquisita dalla Snam. "L’emergenza energetica non ci lascia spazi di manovra sull’ineludibilità di questo progetto, ma ora è altrettanto necessario procedere speditamente con le autorizzazioni per la messa in opera del parco eolico a mare, del fotovoltaico galleggiante e dell’impianto per la produzione di idrogeno verde, previsti dal progetto Agnes", spiegano per la Uiltec Filippo Spada e per la Uil Carlo Sama.

"Verificata la possibilità in tempi così rapidi (120 giorni) di poter concludere l’iter autorizzativo per il rigassificatore, non esistono scuse per non garantire, anche per il progetto delle rinnovabili al largo delle nostre coste, tempi altrettanto celeri - proseguono i sindacalisti - Se necessario anche percorrendo lo stesso iter accelerato nominando un Commissario Straordinario che abbia la facoltà di completare in tempi rapidissimi tutte le pratiche burocratiche necessarie. Infine riteniamo oramai non più rinviabile una profonda revisione dei contenuti del Pitesai, revisione che dovrà essere coerente con l’obbiettivo consentire la ripresa a pieno regime delle estrazioni aumentando la produzione di gas nazionale. Ricordiamo a tutti che su 71 miliardi di metri cubi di gas utilizzati in Italia solo 4 sono di produzione nazionale (la metà di questi proviene dal Distretto di Ravenna) e siamo quindi costretti a massicce e costose importazioni dall’estero a costi decuplicati rispetto al gas presente nei nostri giacimenti. L’esorbitante aumento delle bollette del gas sta colpendo sia le famiglie italiane, erodendo il potere d’acquisto, sia le aziende, specialmente quelle cosiddette “energivore” ma anche le medie e piccole imprese che rischiano seriamente di essere messe fuori mercato dall’aumento dei costi dell’energia. In un momento come questo non possiamo permetterci di “bloccare” le riserve presenti nei nostri giacimenti. Non c'è una transizione energetica credibile senza il gas nazionale e ravennate".

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