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Cronaca

Conte a Ravenna per inaugurare l'impianto Eni che produce energia dalle onde

Questa tecnologia risulta idonea per l'alimentazione di asset offshore di medie e grandi dimensioni e, in futuro, consentirà convertire piattaforme offshore mature in hub per la generazione di energia rinnovabile

"Chi è protagonista di scelte strategiche nel settore energetico sa bene quanto una visione di lungo periodo sia assolutamente essenziale, imprescindibile, per conseguire dei risultati, per assicurare una prosperità e un successo alle aziende che vengono guidate. Tra l'altro fra qualche giorno sarò a Ravenna per un evento che mi sta molto a cuore: sarò lì per inaugurare un progetto pilota per quanto riguarda il moto ondoso. Pensate che bello, ricavare energia semplicemente dal moto delle onde delle acque, creare delle piattaforme che trasmettano questa energia pulita, energia rinnovabile".

E' quanto ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte durante il suo intervento alla prima giornata del 'The Hydrogen challenge 2019 Global Esg Conference', evento dedicato alle potenzialità dell’idrogeno come vettore energetico pulito nel contesto della lotta ai cambiamenti climatici, andato in scena giovedì a Roma. Conte, infatti, sarà a Ravenna per il taglio del nastro di 'Iswec' (Inertial Sea Wave Energy Converter), un dispositivo per lo sfruttamento dell’energia delle onde a massa rotante, in grado di convertire l’oscillazione dello scafo, indotta dal moto ondoso, in energia elettrica attraverso l’effetto inerziale reattivo di un giroscopio presente al suo interno.

L’impianto pilota, installato negli scorsi mesi nell’offshore di Ravenna a cura del Distretto Centro Settentrionale Eni, è integrato in un sistema ibrido smart grid unico al mondo composto da fotovoltaico e sistema di stoccaggio energetico. L’impianto ha raggiunto un picco di potenza superiore a 51 kW, ovvero il 103% della sua capacità nominale. Questa tecnologia risulta idonea per l'alimentazione di asset offshore di medie e grandi dimensioni e, in futuro, consentirà a Eni di convertire piattaforme offshore mature in hub per la generazione di energia rinnovabile. "Le onde - spiegano da Eni - sono la più grande fonte rinnovabile inutilizzata al mondo, con densità energetica estremamente elevata, alta prevedibilità e bassa variabilità, e rappresentano, quindi, una fonte di energia molto promettente per il futuro e adatta alla decarbonizzazione dei processi offshore".

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