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Cronaca Cotignola

Strangolata in casa: i giudici confermano l'ergastolo a Secondo Merendi

La sentenza è stata pronunciata giovedì pomeriggio dalla Corte d'Appello di Bologna, che ha confermato la sentenza del dicembre del 2016 inflitta dalla Corte d'Assise di Ravenna

Confermato l'ergastolo per Secondo Merendi, il 58enne accusato di aver ucciso la madre Pia Rossini, trovata strangolata in casa con la cintura di un accappatoio a Cotignola, il 14 aprile 2015. La sentenza è stata pronunciata giovedì pomeriggio dalla Corte d'Appello di Bologna, che ha confermato la sentenza del dicembre del 2016 inflitta dalla Corte d'Assise di Ravenna. La vittima, sarta 81enne in pensione, era stata trovata morta nella sua abitazione, con una cintura da accappatoio che, secondo l'accusa, le è stata stretta attorno al collo dal figlio convivente. Fin da subito gli inquirenti hanno battuto la pista dell'omicidio, aprendo un fascicolo contro ignoti.

Gli uomini dell'Arma, coordinati dal procuratore capo Alessandro Mancini e dal sostituto Stefano Stargiotti, avevano ascoltato diverse persone tra parenti, vicini di casa e amici della donna, oltre a raccogliere vari elementi dall'abitazione dell'anziana. Secondo quanto accertato dagli investigatori, l'uomo, difeso dallì'avvocato Serafino Tabanelli, avrebbe agito in preda ad un raptus, dopo che la madre non aveva prestato i soldi necessari per pagare l'assegno di mantenimento alla ex moglie.

Condannato Secondo Merendi (F. M.Argnani)

L'uomo, disoccuppato, aveva problemi economici. E spesso si rivolgeva alla madre per risolvere le questioni. A tradirlo anche la passione per il gioco, che l'aveva spinto a prosciugare, all'insaputa della madre, i conti ai quali la donna, titolare di due pensioni di reversibilità frutto di altrettanti matrimoni, gli aveva dato libero accesso. E lei di recente se ne sarebbe accorta.

La mattina dell'omicidio probabilmente la donna si stava recando all'ufficio postale dopo l'ennesimo prelievo da parte del figlio. L'indagato nel corso delle indagini non ha mai collaborato con gli inquirenti circa la ricostruzione del delitto. I magistrati ritengono che l'unica persona in grado di entrare nella villetta e di uccidere la donna, a detta dei vicini fosse il figlio. La difesa (Merendi è assistito dall'avvocato bolognese Stefano Vezzadini) presenterà ricorso in Cassazione.

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