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Cronaca

Libri e appunti persi nell'acqua, dad e studio nelle case allagate: i giorni difficili dei maturandi alluvionati

Il ministero ha deciso per un esame di maturità "semplificato" per gli studenti colpiti dall'alluvione. Ma la loro vita in questi giorni è comunque difficilissima, tra chi ha perso libri, computer e materiali e chi non ha più un posto dove studiare

Esame di maturità "semplificato" per gli alunni che sono stati colpiti dall'alluvione. È la decisione, già auspicata dal sindaco di Ravenna Michele de Pascale nei giorni scorsi, del Ministero, che ha firmato un'ordinanza in merito nei giorni scorsi. In sintesi, per gli studenti che quest'anno affrontano la maturità nei Comuni delle aree alluvionate, ad eccezione dei Comuni delle Marche e della Toscana, le prove d'esame saranno sostituite da un colloquio interdisciplinare. La prova orale verrà svolta anche utilizzando la lingua straniera e riguarderà, tra le altre cose, l'educazione civica. Non necessari i requisiti delle prove Invalsi e del limite minimo di 200 giorni per l'anno scolastico.

Una decisione presa per salvaguardare gli studenti che sono rimasti vittima della calamità: ci sono ragazzi che hanno perso tutto, compresi libri, computer e materiali per studiare. In effetti le segreterie di alcuni istituti superiori già prima della decisione ministeriale avevano iniziato a telefonare agli alunni che hanno subito gravi danni dall'alluvione.

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Aurora: "Voglio fare l'esame allo stesso modo dei miei compagni, per chiudere questo percorso insieme"

"Preferirei fare l'esame come i miei compagni, anche per concludere questo percorso insieme". A raccontare la sua storia è Aurora, studentessa del Liceo Artistico di Ravenna. È di Conselice e l'alluvione ha invaso la sua casa, con la sua famiglia che ha dovuto buttare via praticamente tutto. Per fortuna si sono salvate le auto, spostate in via preventiva, prima della piena. Lei si è dovuta trasferire a casa di sua nonna, a Massa Lombarda, poi dai genitori del suo ragazzo a Castel Guelfo. "Però rispetto a chi ha dovuto appoggiarsi in luoghi come il palazzetto mi sento fortunata - aggiunge -. Ora come ora la situazione a casa mia è stabile e stiamo iniziando a portare le cose indietro, cercando di tornare alla normalità".

Ma nei giorni più duri dell'emergenza ha vissuto ore critiche. "Alle tre di notte siamo dovuti andare via. In quel momento abbiamo pensato a mettere in salvo le cose delle quali avevamo bisogno urgente e non ho pensato ai libri. Nei giorni seguenti la scuola ha attivato un servizio di didattica a distanza per rimanere in contatto con i nostri professori. Si sono dimostrati molto comprensivi, hanno usato queste ore in primis per chiederci come stavamo e se avevamo bisogno di una mano. Mi collegavo dal cellulare, perché lasciando casa non ho avuto modo di recuperare il pc, che per fortuna si è salvato. In pochi giorni sono riuscita a tornare a scuola, visto che a casa la mia concentrazione era nettamente calata".

I suoi genitori, una grafica e un operaio, hanno dovuto lasciare il lavoro per settimane, sia per l'impossibilità di raggiungere le sedi (a Fusignano la madre, a Russi il padre), sia perché impegnati a liberare casa. La piena si è portata via molte tavole da disegno che Aurora aveva eseguito a scuola in questi anni, ma si è salvato quasi tutto il materiale che le serve per prepararsi alla Maturità. I genitori del suo ragazzo le hanno prestato un'auto che le ha permesso di raggiungere la fermata dell'autobus e andare scuola. "Sono riuscita a vivere gli ultimi giorni di lezione normalmente e sono felice di essermeli goduti insieme ai miei compagni di classe, tra lacrime e sorrisi". 

Maria Sole: "Fare didattica a distanza in uno spazio ristretto è stato molto complicato"

"Vivo in una casa su due livelli, l'alluvione ha distrutto il piano terra", spiega Maria Sole, di Lugo. Anche lei è una studentessa maturanda del Liceo Artistico di Ravenna. Nei giorni scorsi, prima della decisione del ministero, aveva dato il suo nominativo alla segreteria scolastica per capire cosa si intendesse con 'esame differenziato'. "Ma sarei stata comunque disposta a farlo normalmente - dice - Però penso sia giusto che a chi ha subìto danni e ha perso materiale di studio venga riconosciuta questa possibilità. Quest'anno, poi, l'esame tornerà con le modalità precedenti al periodo del Covid. Quindi le materie oggetto di tesina riguarderanno solo il percorso di orientamento e l'educazione civica. Per il resto, almeno per il mio indirizzo, sapremo il giorno dell'orale su cosa verteranno le domande".

Anche Maria Sole ha dovuto seguire dei giorni di lezione in dad, in un contesto complicato: "Con la mia famiglia ci siamo trasferiti tutti al piano di sopra. Siamo in quattro e ci dividevamo tre locali, seguire le lezioni era difficile. Per fortuna ho perso solo alcune tavole di pittura e un po' di cancelleria. Oggi, dopo aver ripulito, al piano di sotto si è salvato un tavolo sul quale posso studiare. Ma in queste settimane è stato fondamentale l'aiuto di amici che venivano e vengono a prendermi per accompagnarmi in biblioteca. I miei genitori non potevano, abbiamo perso tutte e tre le nostre auto. Anche loro sono riusciti a tornare a lavoro solo da due giorni. Ci hanno prestato una macchina e possono organizzarsi per viaggiare. Mia mamma è impiegata in uno studio dentistico a Sesto Imolese, mio padre in una cooperativa agricola di Cotignola. La situazione è stata abbastanza tragica all'inizio, ma ora per fortuna riesco ad arrangiarmi e organizzarmi anche con lo studio".

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