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Cronaca

"Evasione fiscale, reale e fisiologica"

Solo un giusto prelievo fiscale può far recedere l'evasione. La via più semplice, ossia l'inasprimento oltre misura della pressione fiscale e la mancata distribuzione in modo equo delle risorse economiche

Grazie alla stampa locale e nazionale che mi ha ospitato sulle proprie pagine, i lettori ricorderanno la possibile soluzione proposta per combattere o contenere l'evasione fiscale. In pratica, la modifica dell'art. 10 del TUIR ((Testo Unico Imposte sui Redditi). Ebbene, La sindrome di questi giorni sulla caccia all'evasore mi impone di ritornare sull'argomento. L'evasione fiscale in Italia è sempre stata una scienza che, nel corso del tempo, si è affinata e perfezionata. Molta retorica, sia scritta che orale, su questo argomento, quindi provo a sintetizzare la materia partendo dal primo comma dell'art. 53 della nostra Costituzione: "Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva". E' dovere sacrosanto concorrere alla spesa pubblica, oltre che senso civico e morale. L'evasione può essere: reale, quella a cui ricorrono scientemente coloro che non hanno alcuna intenzione di pagare le tasse; fisiologica, ossia quella che senza modifiche all'art. 10 del TUIR, non riesce a scovarla neanche Sherlock Holmes. E' su quest'ultima che esprimo alcune considerazioni, poiché tra essa è ricompresa anche quella perpetrata da chi non è in grado di adempiere al precetto costituzionale. E' inutile girare attorno alla mela, sono centinaia di migliaia coloro che evadono per necessità. Prendiamo ad esempio un soggetto percettore di una misera pensione, o uno più fortunato che arriva alla terza settimana del mese ed ha finito i soldi della sua pensione o del salario che percepisce. Entrambi, se non hanno accantonato nel corso degli anni qualche spicciolo o qualche familiare che li aiuti economicamente a superare momenti difficili come quelli attuali, come farebbero a sopravvivere se non dedicandosi a qualche piccolo lavoretto in nero? Nelle medesime condizioni il disoccupato con moglie e prole a carico, per sbarcare il lunario. Alla stregua di costoro, quante migliaia di artigiani che, strozzati dalla forte pressione fiscale, hanno cessato l'attività e sono dediti a lavori in nero? Evadere le imposte è sicuramente un atto deprecabile per cui solidarietà ai controllori che combattono l'evasione, ma in quanti si sono chiesti che cosa ha indotto taluno a non rispettare il precetto? Eppure, anche loro danno un forte apporto al cosiddetto sommerso poiché la domanda è superiore all'offerta. Concludo ribadendo che solo un giusto prelievo fiscale può far recedere l'evasione. La via più semplice, ossia l'inasprimento oltre misura della pressione fiscale e la mancata distribuzione in modo equo delle risorse economiche per il sostentamento di chi abbisogna, accrescerà sempre più sacche che non avranno mai la possibilità di concorrere alla spesa pubblica.

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