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Cronaca

Evasioni, lavoro nero, 'fuori busta' e poca sicurezza: cantiere edile nei guai

Gli ispettori hanno trovato intenti al lavoro alcuni operai e hanno scoperto che gli stessi non erano stati assunti come operai edili, ma erano stati inquadrati come lavoratori autonomi

Evasione contributiva, finti lavoratori autonomi, lavoro nero, “fuori busta” e violazioni sulla sicurezza: irregolarità che sono state accertate dall’Ispettorato del Lavoro di Ravenna nell’ambito di controlli che hanno interessato un cantiere edile nel territorio ravennate. Gli ispettori hanno trovato intenti al lavoro alcuni operai e hanno scoperto che gli stessi non erano stati assunti come operai edili, ma erano stati inquadrati come lavoratori autonomi.

Il meccanismo messo in atto dal titolare dell'impresa aveva consentito allo stesso di evadere - nel periodo dal 2017 al 2021 - la contribuzione obbligatoria pari a 75mila euro; inoltre, le finte posizioni di lavoratori autonomi avevano permesso al datore di non versare nemmeno le dovute ritenute alla Cassa Edile. Nel corso delle verifiche è stato anche accertato che un lavoratore era completamente in “nero”, mentre un altro lavoratore aveva percepito 500 euro “fuori busta”, mentre ad altri lavoratori erano state registrate nelle buste paghe ore di assenza mentre, nei fatti, avevano lavorato; questo sistema aveva consentito al datore di lavoro di versare meno contributi.

Da verifiche nel cantiere, gli ispettori hanno riscontrato, anche che il ponteggio era stato montato senza le protezioni dalle cadute dall’alto. All’esito delle indagini sono state comminate sanzioni pari a 13mila euro. Si evidenzia il ruolo importante dell’Ispettorato del Lavoro di Ravenna, a presidio di legalità e sicurezza per lavoratori e per le imprese nei casi anche di concorrenza sleale.

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