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Cronaca

Giorno della memoria, Ravenna da' il via agli eventi per non dimenticare

Sabato mattina Ravenna ha dato il via agli eventi dedicati alla Giornata della Memoria del 27 gennaio. Inaugurata la mostra dedicata allo sterminio dei Rom nei campi di concentramento. Domenica, omaggio a Roberto Bachi, ex alunno della scuola elementare Mordani, morto ad Auschwitz

Sabato mattina Ravenna ha dato il via agli eventi promossi dal Comune e da varie associazioni cittadine dedicati alla  Giornata della Memoria del 27 gennaio. Alle 11 è stata inaugurata, in via Azeglio, la mostra a cura della Fidapa  “Porrajmos. Un genocidio dimenticato” dedicata allo sterminio dei  Rom nei campi di concentramento.

Domenica mattina, invece,  il Sindaco di Ravenna Fabrizio Matteucci, sarà alla scuola elementare Mordani per la  cerimonia dedicata  a  Roberto Bachi, l’ ex alunno della scuola nell'anno scolastico 1937/38 e deportato nel 1943, perché ebreo, ad Auschwitz, ove morì in data ignota. “L’omaggio a questo bambino vittima, come sei milioni di ebrei, della tragedia della  Shoah, - ricorda Matteucci - è stato fortemente voluto dal direttore didattico di questa scuola, Giorgio Gaudenzi, scomparso tre anni fa. Gaudenzi era profondamente convinto del valore della memoria e dell’importanza della storia come strumento per comprendere il presente ed evitare il ripetersi degli errori del passato.  Anche i bambini, era la ferma convinzione di Giorgio,  devono essere messi in condizioni di riconoscere  il pericolo  di un’intolleranza portata alle estreme conseguenze."

"Le atrocità naziste  - contiuna il sindaco - compiute nei confronti degli ebrei  e delle persone considerate diverse  come gli zingari, gli omosessuali e gli oppositori politici, sono il frutto di un follia collettiva cresciuta a poco a poco ogni giorno, nutrita di pregiudizi e di ideali distorti. Il  ricordo di Roberto Bachi,  oltre ad essere un omaggio affettuoso ad un ex alunno,  è una  straordinaria occasione didattica e un ottimo spunto di riflessione. Quest’anno il ricordo si arricchisce di un elemento simbolico in più: la posa di una pietra di inciampo con inciso il nome di Roberto Bachi. Un inciampo  non fisico, ma visivo e mentale, per far fermare a riflettere chi vi passa vicino sulla più grande tragedia umana di tutti i tempi”.

Roberto Bachi sarà ricordato con la posa di una "pietra d'inciampo",davanti alla scuola "F. Mordani" , in sua memoria. L'iniziativa "pietra d'inciampo", nasce da un'idea dell'artista tedesco Günter Demnig, nel 1993, finalizzata a testimoniare l'esistenza di cittadini scomparsi a seguito delle persecuzioni naziste. Si tratta di un comune "sampietrino", della misura di circa cm 10 per 10, dalla superficie dorata, che non sporge dal suolo, su cui sono incisi nome e cognome, età e presunta data di morte della persona che si vuol ricordare.

Un segno concreto e tangibile, ma discreto e antimonumentale, a conferma che la memoria non può risolversi in appuntamento occasionale e celebrativo, ma deve costituire parte integrante della vita quotidiana. Il programma prevede, dalle ore 10, alcune performance espressive curate dagli alunni, a cui seguirà la posa della pietra. Saranno presenti il Prefetto, le autorità locali ed altri testimoni

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