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Cronaca

Catena alberghiera in liquidazione, la rabbia delle famiglie: "Vacanze già prenotate e pagate, rivogliamo i nostri soldi"

Avevano prenotato le vacanze estive per l'intera famiglia e avevano anche inviato cospicue caparre o addirittura l'intera somma richiesta, ma si sono ritrovati senza più un posto in cui trascorrere le ferie e con il portafoglio "alleggerito" inutilmente

Avevano prenotato le vacanze estive per l'intera famiglia e avevano anche inviato cospicue caparre o addirittura l'intera somma richiesta, ma si sono ritrovati senza più un posto in cui trascorrere le ferie e con il portafoglio "alleggerito" inutilmente. Nelle ultime settimane sono molti i cittadini che hanno segnalato questo problema relativo alla società Fabilia Group Spa, catena fondata nel 2013 a Milano Marittima che vanta 9 strutture tra hotel e resort in sei regioni italiane (alcune nella stessa Milano Marittima e a Lido di Classe), specializzata nelle vacanze esclusive per famiglie con bambini. La catena di recente ha però sospeso l'attività annullando le prenotazioni già fatte dai clienti, senza provvedere a rimborsare gli stessi.

Vacanze annullate dopo il fallimento della catena alberghiera: novità per i turisti che aveno già pagato

Società in liquidazione

A fine dicembre, infatti, la società - nell’ambito della procedura di composizione negoziata e previa nomina dell’esperto nella persona di Gian Marco Grossi, commercialista con studio a Ravenna - ha richiesto l'applicazione delle misure protettive del patrimonio. Nell'istanza di conferma delle misure si legge che il gruppo "versa in uno stato di crisi reversibile in conseguenza della grave crisi pandemica, che ha riverberato i propri effetti devastanti sia sulle gestioni delle strutture estive che invernali e che ha determinato una debitoria complessiva rilevante", per un totale di debiti tra fornitori, banche, prestiti ed erario di quasi 12 milioni di euro. Il gruppo ha quindi dato incarico a un avvocato di ricercare una soluzione di fuoriuscita dallo stato di crisi e di ripresa dell'equilibrio economico e finanziario delle società del gruppo, per raggiungere il risanamento dell'impresa. L'ipotesi di soluzione della crisi prevedeva la prosecuzione dell'attività di sei delle strutture e la cessazione definitiva delle altre e "il soddisfacimento integrale di tutti i creditori".

A fine aprile però Mattia Bastoni, fondatore di Fabilia, nonchè presidente e amministratore delegato del gruppo, ha informato l'assemblea dei soci che avrebbe presentato istanza di liquidazione giudiziale (procedura che sostituisce il fallimento finalizzata a liquidare il patrimonio dell'imprenditore insolvente, ripartendo il ricavato in favore dei creditori sulla base della graduazione dei loro crediti), spiegando che - si legge in una nota della società - "le trattative condotte di recente con alcuni potenziali investitori non hanno avuto esito positivo". Il consiglio di amministrazione ha quindi rinunciato al percorso di composizione negoziata e all'applicazione delle misure protettive confermate a febbraio dal Tribunale di Ravenna, "essendo emersa l'oggettiva difficoltà di ripristinare l'equilibrio finanziario ed economico della società". Il management "individuerà lo strumento di soluzione della crisi più indicato alla luce della nuova situazione venutasi a determinare".

La rabbia dei clienti

Sul sito di Fabilia risulta ancora possibile compilare il modulo per la richiesta di prenotazione in uno dei resort del gruppo, ma nessuno risponde al numero di telefono dedicato. Intanto molte persone, che avevano prenotato una vacanza per la prossima stagione estiva e che avevano già pagato una caparra o addirittura l'intera somma richiesta, hanno dato sfogo alla loro rabbia sui canali social della società.

"Abbiamo pagato 1299 euro di caparra il 13 dicembre per la nostra vacanza con i bambini a Jesolo dal 10 al 16 luglio - scrive una cliente - Ora non risponde più nessuno al telefono o alla mail e noi siamo qua con due bambini piccoli senza vacanza e senza soldi. Per noi sono tanti soldi e sacrifici. Cosa dico ai miei figli?". "Ho pagato per intero a novembre una settimana a giugno a Marotta - scrive un altro - Mi è arrivata una mail che invita a contattare i nuovi proprietari della struttura, ma nessuno risponde".

"Prenotato a Madesimo, acconto 2350 euro. Prenotazione annullata e ora settimane dopo ancora nessun rimborso - scrive un terzo cliente arrabbiato - Irraggiungibile per telefono. Nessuna risposta da nessuno degli hotel via email, Whatsapp o altri social". "Abbiamo pagato il 40% di acconto tramite il sito, ci avete annullato la vacanza una settimana prima della partenza, lasciandoci senza soldi e senza nessun'altra possibilità", scrive ancora un'altra cliente.

fabilia

L'azione di Federconsumatori

Alcune persone si sono rivolte allo sportello Sos Turista di Federconsumatori per cercare almeno di ottenere la restituzione delle caparre. "Non essendo stata ancora dichiarata alcuna procedura concorsuale - spiegano da Federconsumatori - consigliamo a coloro che hanno prenotato un soggiorno presso una struttura Fabilia e non hanno potuto usufruire dei servizi di inviare la richiesta di rimborso secondo le modalità previste per legge: tramite raccomandata con ricevuta di ritorno alla sede legale della società (Fabilia Group, Via VI Traversa Pineta 16 – 48015 – Cervia – RA) o tramite PEC all’indirizzo di posta certificata dell’azienda fabiliajesolo@legalmail.it. Monitoreremo attentamente la situazione, soprattutto per quanto riguarda il corretto avvio delle procedure di ristoro. Facciamo appello alla società affinché dia tempestiva informazione ai cittadini sullo stato delle prenotazioni. Per informazioni e assistenza, invitiamo intanto i cittadini coinvolti a rivolgersi alle sedi Federconsumatori presenti su tutto il territorio nazionale, oppure a contattare lo sportello Sos Turista (da lunedì a venerdì dalle 8.30 alle 13.30) al numero 059251108 o all’indirizzo mail info@sosvacanze.it".

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