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Cronaca Faenza

Faenza, anche la Polizia Municipale in soccorso alla popolazione colpita dal sisma

Dopo i tecnici comunali impegnati nelle scorse settimane a Montegallo in provincia di Ascoli Piceno, Faenza è di nuovo protagonista nell'azione di aiuto alla popolazione così duramente segnata dall’ultimo terremoto, questa volta grazie ai volontari della Polizia Municipale

Dopo i tecnici comunali impegnati nelle scorse settimane a Montegallo in provincia di Ascoli Piceno, Faenza è di nuovo protagonista nell'azione di aiuto alla popolazione così duramente segnata dall’ultimo terremoto, questa volta grazie ai volontari della Polizia Municipale.  Si tratta di un primo nucleo partito venerdì scorso per Caldarola, Comune in provincia di Macerata pesantemente colpito dal sisma. Il nucleo comprende agenti delle Polizie municipali di Faenza, Riccione, Misano Adriatico e Reggio Emilia, nell'ambito della Colonna mobile regionale organizzata dalla Regione Emilia Romagna con la presenza di volontari, operatori e tecnici. A questo primo gruppo che rimarrà nella zona colpite dal sisma per una settimana, ne seguiranno altri anche durante le Festività Natalizie, per dare alla popolazione ogni tipo di supporto ed assistenza possibile. 

Fanno parte di questo primo contingente l’ispettore Davide Belosi e l'agente Sabrina Baldini, appartenenti al corpo di Polizia Municipale di Faenza. 

Le funzioni chiamate a svolgere dagli uomini della PM sono principalmente di antisciacallaggio e controllo del territorio, con particolare attenzione alla zona rossa del centro transennata e interdetta a chiunque, alle frazioni ed ai borghi abbandonati, con orari di servizio pressoché continuativi. Per voce del sindaco Giovanni Malpezzi, l’Amministrazione comunale ha rivolto un particolare ringraziamento agli agenti e a tutti i volontari impegnati, esprimendo soddisfazione per come Faenza continui ad essere in prima linea in questo grande sforzo di solidarietà collettiva.         

«Il campo e la logistica della protezione civile dell'Emilia Romagna sono estremamente efficienti. Purtroppo però la terra continua a tremare ogni giorno. Dal 2 dicembre, giorno del nostro arrivo, le scosse, seppur lievi, sono state costanti e avvertibili. Nel comune di Caldarola sono aperte solamente quattro attività commerciali, ovviamente tutte al di fuori delle zone rosse: un bar, un forno pasticceria, un alimentari e un'osteria. Gli abitanti rimasti sono pochissimi, la gran parte dei quali dormono in auto o roulotte, mentre gli sfollati sono stati alloggiati prevalentemente negli hotel delle località marittime, anche distanti dal loro Comune. Molti edifici storici del centro e delle frazioni sono seriamente lesionati e inagibili. Alcuni borghi sono abbandonati e si incontrano solo gatti in cerca dei loro padroni e di cibo.» 

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