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Cronaca Faenza

Deruba e minaccia l'anziano vicino, casalinga nei guai: "Colpa della crisi"

Tutto ha avuto inizio quando la vittima, 75 anni, ha ricevuto una comunicazione dalla sua banca in merito ad tentativo di negoziazione di un assegno a sua firma

Furto in abitazione, minacce e falsità in atti ai danni dell'anziano vicino di casa. Con queste accuse, al termine di un'attività investigativa, è stata denunciata dai Carabinieri della stazione di Faenza una casalinga faentina di 50 anni. Tutto ha avuto inizio quando la vittima, 75 anni, ha ricevuto una comunicazione dalla sua banca in merito ad tentativo di negoziazione di un assegno a sua firma compilato per la cifra di 8mila euro e di cui un impiegato chiedeva conferma.

LA DENUNCIA - L'uomo, con estremo stupore, ha subito disconosciuto la legittimità di quell’operazione e nella medesima circostanza è stati informato che anche un altro assegno a sua firma dell’importo di circa 1700 euro, che era stato regolarmente presentato e negoziato in un’altra banca. Il 75enne ha controllato il carnet di assegni custodito nel portafogli in suo possesso, appurando che mancavano tre assegni da lui mai “staccati”.

Inoltre ha scoperto che mancavano anche alcune banconote di piccolo taglio originariamente riposte in un barattolo esposto in cucina, da usare come “fondo cassa” per la spesa.  Subito gli uomini dell'Arma si sono recati nella filiale dove era stato presentato l’assegno da 8000 euro per effettuare delle verifiche sulle modalità di compilazione di quel titolo, scoprendo che risultava emesso a favore di una persona sconosciuta all’anziano così come la firma non risultava essere assolutamente la sua.

LE MINACCE - La vicenda ha assunto aspetti ancora più inquietanti qualche giorno dopo la denuncia presentata ai carabinieri: infatti il 75enne ha contattato nuovamente il comandante di stazione riferendo di aver trovato sotto la porta della propria abitazione un manoscritto dal seguente tenore minaccioso: “tu hai fatto un grosso errore. Ritira la denuncia o per la tua famiglia ed i tuoi nipotini sono guai”. A questo primo messaggio ne è seguito un secondo (“attento a quello che fai oppure saranno guai!”).

IL CERCHIO SI STRINGE - Gli uomini dell'Arma hanno “stretto il cerchio” sui probabili autori del furto, visto che senza ombra di dubbio doveva trattarsi di qualcuno che aveva raccolto le “confidenze” dell’anziano e che quindi conosceva bene sia la sua abitazione sia i propri familiari. Pertanto il 75enne è stato invitato a riferire tutte le persone che negli ultimi tempi aveva ricevuto in casa ed alle quali aveva confidato il reato di cui era stato vittima.

LACRIME E CONFESSIONE - Fra le persone indicate dall’anziano, tutte assolutamente insospettabili, è stata menzionata anche la vicina di casa che spesso frequentava la sua abitazione poiché conoscente della moglie. i carabinieri a quel punto hanno dato inizio ad una serie di accertamenti “mirati” nei confronti delle persone descritte, finchè, presentatisi alla vicina di casa in questione, la stessa alla vista delle divise ed intimorita dalle domande rivoltele dai carabinieri è scoppiata a piangere “confessando” di essere l’autrice sia del furto sia delle successive minacce per iscritto.

IL MOVENTE - La vicina di casa riferiva che “pressata” dalle difficoltà finanziarie derivanti dall’attuale crisi, notando un giorno che la porta dell’appartamento del suo vicino era aperta e non avendo risposta da nessuno, aveva notato un portafogli sul tavolo del salotto e “cadendo in tentazione” l’aveva aperto per staccare tre assegni dal carnet ivi custodito, avendo cura di strappare anche la matrice in modo tale da rendere meno evidente la mancanza di quei titoli.

I DEBITI - Inoltre aveva notato dentro un barattolo in cucina alcune banconote di cui allo stesso modo si era impossessata, per poi uscire di casa lasciando la porta socchiusa esattamente come l’aveva trovata. Successivamente di quei tre assegni rubati due li aveva dati a delle persone con le quali aveva accumulato dei debiti, invece l’ultimo lo aveva intestato a se stessa per l’importo di 1500 euro. Ma all’atto dell’incasso l’impiegato le aveva chiesto di ritornare in un secondo tempo.

PENTIMENTO - La donna ha ammesso anche di aver scritto le minacce avendo saputo delle indagini dei carabinieri e temendo di essere scoperta. in sede di contestazione degli addebiti, la 50enne si è dichiarata profondamente pentita e dispiaciuta per un gesto disonorevole per la sua reputazione fino ad allora “immacolata”, scusandosi personalmente con il suo vicino di casa che è rimasto esterrefatto nel momento in cui ha preso atto della colpevolezza della sua “insospettabile” vicina.

IL MARITO - Allo stesso modo il marito della denunciata ha espresso estremo stupore per ciò che aveva fatto la moglie assolutamente a sua insaputa. La donna è stata anche inchiodata dalla perizia calligrafica e dal block notes rinvenuto all’interno della sua abitazione contenente gli stessi fogli utilizzati per recapitare al suo vicino di casa i messaggi minatori.     

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