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Cronaca Faenza / Piazza Martiri di Felisio

Derubano rappresentante di gioielli, incastrati dal satellite

Una "diavoleria" elettronica ha permesso alle forze dell'ordine di catturare i responsabili di un furto compiuto ai danni di un rappresentate di gioielli. Il fatto è avvenuto mercoledì pomeriggio a Faenza

Una “diavoleria” elettronica ha permesso alle forze dell’ordine di catturare i responsabili di un furto compiuto ai danni di un rappresentate di gioielli. Il fatto è avvenuto mercoledì pomeriggio a Faenza, nei pressi della gioielleria “Brillo”, in piazza Martiri della Libertà. Lì si era recato alle 18 un rappresentante di gioielli reggiano di 37 anni per esporre il campionario all’esercente. Ad un certo punto è stato avvicinato da due individui in sella ad una “Honda Hornet” nera.                  

Uno dei due, col volto scoperto, è sceso dalla moto, derubando il 37enne della valigetta contenente preziosi per circa 25mila euro. Quindi si è rapidamente dileguato in direzione della via Emilia insieme al complice. La vittima ha subito dato l’allarme al 113. Mentre sul posto sopraggiungevano le Volanti del locale Commissariato di Polizia, diversi automobilisti hanno segnalato alle forze dell’ordine una moto sfrecciare a folle velocità in direzione di Forlì.

Rapinatori incastrati dal satellite

I malviventi probabilmente non sapevano che la valigetta aveva un dispositivo di sicurezza satellitare, che ha permesso alla Squadra Mobile di Forlì e Ravenna di individuarli. Giunti a Forlì, hanno abbandonato la moto nel parcheggio del cimitero monumentale di via Ravegnana, salendo a bordo di una “Fiat Punto” grigia condotta da un terzo uomo, imboccando l’autostrada in direzione sud. Per una manciata di secondi il terzetto è sfuggito all’immediata cattura.

I ladri hanno raggiunto il casello di Rimini Nord, per poi dirigersi a Cesenatico, dove avevano trovato una temporanea sistemazione in un albergo. E proprio qui che la Polizia ha catturato due dei componenti della banda: si tratta di N.B., 30 anni, e G.G.D., 37, entrambi napoletani, ritenuti i conducenti della moto e della vettura. Hanno precedenti per furti, lesioni, stupefacenti e porto d'armi. Manca all’appello l’esecutore materiale del furto. Per i due l’accusa è di furto aggravato. La refurtiva è stata interamente recuperata.

Gli investigatori sono al lavoro per chiarire se i due arrestati, per il momento a disposizione del pm di Forlì Alessandro Mancini in attesa del trasferimento degli atti alla Procura di Ravenna, siano responsabili di rapine commessi negli ultimi giorni in zona. La “Honda” è risultata intestata ad una napoletana residente a Reggio Emilia. Sono in corso verifiche su come il terzetto sia stato registrato dal titolare dell’albergo, come prevede la legge. Non si esclude che abbiano utilizzato dei documenti falsi.

 

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