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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Faenza

Faenza, un laboratorio di idee per il futuro della Colonia di Castel Raniero

"Oltre a stilare un programma degli interventi, il lavoro importante sarà quello di individuare quali attività poi svolgere all’interno della colonia" afferma il sindaco Isola

Nei giorni scorsi è partito un confronto di idee sul recupero di Castel Raniero tra Palazzo Manfredi e l’Asp, proprietaria dell’immobile sulle prime colline di Faenza. Per riassumere la vicenda, a metà dicembre il MiBACT ha dato la notizia di aver inserito il progetto di recupero della Colonia di Castel Raniero, presentato della Soprintendenza di Ravenna, tra i dieci finanziati in tutta Italia, all’interno del Piano strategico ‘Grandi progetti beni culturali’ varato dal ministro Dario Franceschini, dopo aver ricevuto il parere favorevole della conferenza unificata Stato-Regioni successivamente a un passaggio dal ‘Consiglio superiore dei beni culturali’. Dopo un primo momento di grande euforia per la bella notizia, ci si pone ora il tema di organizzare una squadra di lavoro per capire come poter agire per far partire il recupero e quali contenuti dovranno essere individuati in un immobile, quale è la Colonia, che porta in sé una lunga storia nella memoria dei faentini che in quel luogo hanno trascorso le loro estati e al quale sono particolarmente affezionati.

“Le aspettative dei faentini -ha infatti sottolineato il sindaco Massimo Isola- sono particolarmente alte; è dunque necessario agire di comune accordo con la proprietà, l’Asp, per poter stilare un cronoprogramma degli interventi ma il lavoro importante sarà quello di individuare quali attività poi svolgere all’interno della colonia di Castel Raniero”. Proprio per pianificare al meglio le azioni, dopo un primo momento di confronto tra il presidente dell’Asp, Massimo Caroli e il primo cittadino di Faenza, i vertici delle ex-Opere Pie hanno incontrato la giunta di Palazzo Manfredi. 

“Dobbiamo scegliere -ha continuato il sindaco Isola- la strada da percorrere; è per questo che il primo passo è creare un gruppo di lavoro, una sorta di laboratorio che dovrà lavorare per comprendere quali contenuti individuare in quel complesso. Dobbiamo tenere bene a mente che si tratta dell’unico progetto finanziato in Emilia-Romagna e che quindi richiede un delicato lavoro di confronto”. 

Nel corso dell’incontro con la Giunta il presidente dell’Asp Massimo Caroli e il direttore Giuseppe Neri, hanno illustrato per grandi linee il progetto di recupero redatto dai loro uffici tecnici. Il documento tecnico era poi stato consegnato alla Soprintendenza che a sua volta lo ha inserito tra quelli che hanno partecipato al novero di quelli poi candidati in tutta Italia. 

“I passi per il recupero -ha sottolineato Caroli- saranno seguiti dalla Soprintendenza; occorre dunque un lavoro di sinergia con l’amministrazione del Comune di Faenza. Da sottolineare -ha continuato Caroli- che sulla parte del parco in questi anni è stato fatto un lavoro egregio da parte dell’associazione ‘Adottiamo Castel Raniero’. I volontari lo hanno curato e durante i fine settimana hanno condotto visite guidate per far conoscere il bene a tanti faentini e non solo. Per il lavoro fatto, con loro vorremmo continuare a collaborare. Per il resto l’incontro con la Giunta è solo il primo momento di confronto, al quale dovranno seguirne altri, anche con i singoli assessorati, ognuno per le loro competenze, per capire come procedere al recupero del bene e accogliere eventuali proposte sulla sua funzione futura”. 

Tante le idee e le ipotesi messe in campo nel primo momenro di avvicinamento, tenendo in considerazione anche la posizione e il contesto nel quale la Colonia sorge. “Questo -conclude il sindaco Massimo Isola- non è che il primo passo di un lavoro collegiale per partire con idee chiare per farci trovare pronti, non appena il progetto verrà finanziato, per poi lavorare concretamente sul documento definitivo che dovrà contemplare anche i possibili scenari dei contenuti che troveranno posto in uno dei luoghi importanti per la memoria dei faentini”.

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