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Cronaca Faenza

Faenza, lotta alla prostituzione: nel mirino noto esercente della zona

Centinaia di agenti sono stati impegnati in una serie di perquisizioni domiciliari, disposte dal pubblico ministero Angela Scorza, nel centro e nella periferia del capoluogo manfredo

Operazione anti-prostituzione della Squadra Mobile di Ravenna e dei Commissariati di Polizia di Faenza. Centinaia di agenti sono stati impegnati in una serie di perquisizioni domiciliari, disposte dal pubblico ministero Angela Scorza, nel centro e nella periferia del capoluogo manfredo, coadiuvati anche da pattuglie del Reparto Prevenzione crimine di Bologna e unità cinofile, personale della Digos e dell’Ufficio Immigrazione.

Le ipotesi di reato sono relative al favoreggiamento della permanenza di cittadini stranieri clandestini sul territorio nazionale e della prostituzione in appartamento. Nel corso dell’operazione, all’interno dei locali perquisiti sono state complessivamente identificate trenta persone, di cui due cittadini italiani e ventotto cittadini stranieri, la cui posizione sul territorio italiano è al vaglio dell’Ufficio Immigrazione della Questura, che opera in stretto raccordo con l’Autorità giudiziaria per contemperare le esigenze amministrative con quelle di indagine.

L'operazione e la conferenza stampa (foto Argnani)

 Gli elementi emersi nella prima fase delle indagini, avviate da alcuni mesi, e i riscontri acquisiti nel corso delle perquisizioni hanno consentito di far luce su un considerevole giro di prostituzione da parte di cittadini prevalentemente di nazionalità brasiliana. L’attività è partita dalla testimonianza di diverse prostitute, che, fermate nel corso dell’attività di controllo del territorio svolte dalla Polizia, hanno fornito una serie di dati circostanziati circa gli appartamenti in cui le stesse alloggiavano in città, le modalità in cui si stipulavano i contratti di affitto, le modalità di pagamento.

La Polizia ha quindi riscontrato che si trattava di immobili intestati ad un unico proprietario - un faentino gestore di un noto esercizio commerciale nel centro della città - che fungeva sempre da referente per ogni nuovo straniero, anche non in regola con le norme di soggiorno, che arrivava in città. L’esercizio commerciale stesso poi diventava il luogo in cui si stipulavano i contratti e gli accordi di locazione, nonché il luogo dove si pagavano gli affitti. Il materiale e la documentazione sequestrati sono in queste ore attentamente esaminati dagli investigatori, che hanno sottoposto a sequestro probatorio 14 appartamenti, all’interno dei quali sono stati trovati cittadini stranieri clandestini e persone che vi esercitavano la prostituzione.

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