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Cronaca Faenza

A palazzo Mazzolani in arrivo reperti archeologici e una biblioteca di design

In occasione dell'apertura serale di Palazzo Mazzolani sarà presentato l'intervento di riqualificazione dell'androne e l'allestimento di reperti archeologici

Un circuito virtuoso di collaborazioni tra sei enti (comune di Faenza, ministero per i beni e le attività culturali e il turismo, provincia di Ravenna, Asp – Azienda di servizi alla persona della Romagna Faentina, Isia di Faenza, Sabap Ravenna, Forlì – Cesena, Rimini in collaborazione con Sabap di Bologna, Modena, Reggio Emilia e Ferrara,) ha portato al restauro e alla riqualificazione dell'androne monumentale di Palazzo Mazzolani, prestigiosa sede dell'Isia di Faenza. L'atrio verrà inaugurato sabato alle 19, alla presenza di Giovanni Malpezzi, sindaco del comune di Faenza, Massimo Isola, assessore alla cultura, Ennio Nonni, dirigente Unione Romagna Faentina, Giovanna Cassese, presidente Isia, Marinella Paderni, direttore Isia, Massimo Caroli, presidente Asp, Chiara Guarnieri, funzionario Sabap.

La ristrutturazione, curata da Ennio Nonni, oltre a dare nuova vita all'androne settecentesco di Palazzo Mazzolani ha portato anche alla realizzazione, per la prima volta a Faenza, di un percorso espositivo aperto al pubblico di importantissimi reperti archeologici faentini provenienti dalla collezione in deposito nel palazzo stesso. “Il progetto complessivo di recupero - spiega Ennio Nonni dell'Unione Romagna Faentina - si è posto l'obiettivo, in accordo pieno con la Soprintendenza ai Beni Architettonici, di effettuare un'opera di sottrazione di ogni elemento posticcio riportando il volume nella sua originaria percezione; inoltre sono stati restaurati il portone, gli intonaci e le tinteggiature al fine di conservare l'effetto originario delle patine evitando un'eccessiva sostituzione delle finiture che, inevitabilmente, avrebbero fatto percepire un effetto "a nuovo" delle architetture. La scenografica nuova illuminazione a led ha invece valorizzato le dimensioni e i particolari dell'architettura. Per attuare l'intervento, senza un finanziamento dedicato, in questo clima di collaborazione fra enti volto a riconsegnare alla città uno spazio degradato si sono cimentati, con agevolazioni di ogni tipo, molti artigiani che sono stati coordinati per raggiungere l'obiettivo della grande qualità con costi bassissimi. Le attività di elettricista, falegname, restauro degli elementi lignei, muratore, vetraio, fabbro, facchinaggio, trattamento cotto, restauro intonaci e tinte, verniciature, restauro lapidario, nuova segnaletica ceramica, sono quelle che hanno consentito la materiale esecuzione del progetto”.

“La scelta espositiva - spiega Chiara Guarnieri, funzionario archeologo centro operativo di Ferrara - museo archeologico nazionale – è stata dettata dal fatto che l'atrio sarà aperto al pubblico. Quindi è stata data la precedenza all'esposizione di elementi architettonici e funerari che segnano delle tappe fondamentali della storia archeologica di Faenza. Abbiamo i resti architettonici di un edificio pubblico, datati al I secolo d.C., che furono trovati nel 1966 nell'area di piazza della Penna, alcuni elementi di monumenti funerari tra cui spicca il Leone funerario di Errano (I secolo d.C.) di particolare importanza perché utilizzato come elemento decorativo nei monumenti funerari di alto livello, infine una porzione di mosaico di uno dei primi edifici religiosi, realizzato a Faenza in epoca paleocristiana e scoperto nel 1961, nell'area dell'attuale cattedrale. Questo allestimento rappresenta un'operazione unica e molto importante che non era mai stata realizzata a Faenza. Sarebbe molto bello che, in futuro, si potesse ampliare l'offerta al pubblico perché tanto è il materiale archeologico che abbiamo a disposizione nei depositi”.

“L'Asp è proprietaria di parte dell'edificio. Quando ci hanno presentato il progetto – spiega Massimo Caroli – ci siamo sentiti coinvolti in prima persona e siamo stati felicissimi di essere stati i principali sostenitori di un così qualificato recupero”. “E’ una gioia per l’Isia di Faenza  inaugurare il nuovo allestimento dell’atrio di palazzo Mazzolani per più di una ragione - commenta Giovanna Cassese - il lavoro è simbolico della  sintonia e sinergia tra varie istituzioni cittadine e della politica di apertura della nostra istituzione; il nuovo atrio segna una tappa importante della valorizzazione della nostra prestigiosa sede universitaria, che vedrà a breve anche il risanamento del giardino interno e l’inaugurazione di una moderna Biblioteca di Design, la prima dell’Emilia Romagna, aperta al pubblico; ma soprattutto salvaguardare e svelare un patrimonio dell’antichità tanto significativo è un dovere etico e civico, tanto più per un’istituzione di formazione universitaria nel campo dell’innovazione e del design, perché non c’è futuro senza passato, e ‘il nostro brillante futuro è alle spalle’, per citare Andrea Emiliani”.
All'inaugurazione seguirà un intermezzo musicale, dal titolo "Trio Music", a cura del gruppo jazz della scuola di musica Sarti.

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