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Cronaca Faenza

Si presenta dai Carabinieri, poi si innervosisce: aveva 600 euro falsi

Un moldavo di 39 anni, senza fissa dimora, è stato arrestato dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Faenza con l'accusa di spendita di banconote false

E' stato trovato in possesso di 12 banconote contraffatte da 50 euro. La sua chiara intenzione era quella di usarle nei negozi per poi incassare soldi veri. Un moldavo di 39 anni, senza fissa dimora, è stato arrestato dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Faenza con l'accusa di spendita di banconote false. Le circostanze che hanno portato all’arresto del moldavo sono state decisamente “singolari”, dato che lo straniero si è presentato al comando dell'Arma di via Da Maiano per aver dettagli sul rinnovo di alcuni documenti.

NERVOSISMO SOSPETTO - Una volta ricevuto da un maresciallo del Nucleo Operativo, ha manifestato un evidente nervosismo quando come “da prassi”, gli erano state chieste informazioni riguardo il suo indirizzo di residenza, la sua professione e le sue condizioni di vita. In particolare il militare ha notato che il 39enne, immotivatamente preoccupato per le domande sul suo conto che fanno parte della “normale procedura”, improvvisamente ha chiesto di poter andare via per un impegno improrogabile, suscitando ulteriori “sospetti” nei suoi confronti che portavano alla sua perquisizione personale.

LA SORPRESA - Nella tasca del giubbotto indossato dal moldavo è spuntata una “mazzetta” di 12 banconote da 50 euro contraffatte poiché aventi tutte l’identico numero seriale. Inoltre, analizzate con la lampada di “wood”, le stesse sono risultate prive dei contrassegni fluorescenti presenti sulle banconote originali così come è risultato contraffatto il filo di sicurezza microscritto che solitamente si dovrebbe vedere in controluce. Sul fronte-retro delle banconote era presente, tuttavia, la cosidetta “placchetta olografica” che solitamente distingue le banconote false da quelle genuine, pertanto un ignaro negoziante avrebbe potuto facilmente essere tratto in inganno dalla presenza di questo contrassegno.

LA PERQUISIZIONE - Nel corso dell’attività i carabinieri sono riusciti ad individuare anche un’abitazione in zona corso Garibaldi, che il moldavo aveva probabilmente come “appoggio”. All'interno non sono state rinvenute altre banconote, ma sei connazionali tutti neo-giunti in Italia, alcuni dei quali privi di documenti di identificazione, che sono stati accompagnati in caserma per ulteriori accertamenti. L’arresto in flagranza del moldavo è stato avallato dal pubblico ministero Isabella Cavallari. Processato venerdì mattina per direttissima, davanti al giudice Corrado Schiaretti l'indagato ha patteggiato un anno di reclusione e 200 euro di multa (pena sospesa).

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