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Cronaca

Falsi innamorati, furti d'identità e istigazioni al suicidio: un anno impegnativo per la Polizia Postale

Nel 2022 la Polizia Postale è stata chiamata a far fronte a continue e sempre più evolute sfide investigative sulle macro-aree di competenza

Nel 2022 la Polizia Postale è stata chiamata a far fronte a continue e sempre più evolute sfide investigative sulle macro-aree di competenza, in particolare negli ambiti della prevenzione e contrasto alla pedopornografia online, della protezione delle infrastrutture critiche di rilevanza nazionale, del financial cybercrime e di quelle relative alle minacce eversivo-terroristiche, riconducibili sia a forme di fondamentalismo religioso che a forme di estremismo politico ideologico, anche in contesti internazionali.

Operazione 'Sim Swap'

Nella giornata del 22 marzo 2022 il personale della Sezione Operativa di Ravenna, coordinato dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica dell’Emilia Romagna, ha eseguito due provvedimenti di arresti domiciliari emessi dal Tribunale di Bologna nei confronti di due italiani, operanti sul territorio nazionale, dediti alla frode informatica effettuata attraverso la tecnica cosiddetta "Sim swap".

L’attività nasce dalla denuncia di una vittima del ravennate, alla quale i due avevano sottratto la somma di circa 75.000 euro. Tale somma era stata rubata con diversi bonifici a favore di conti correnti aperti presso banche italiane ma soprattutto estere. Le attività di perquisizione hanno permesso di confermare, oltre al modus operandi, come l’attività criminale posta in essere fosse attuale e ancora in corso, in quanto gli indagati sono stati trovati in possesso - oltre che dell’attrezzatura informatica - di migliaia di dati relativi alle credenziali di accesso a conti correnti con la relativa indicazione dell’istituto di credito.

Il caso 'Creepy Ryan'

Nell’ambito dell’attività di contrasto ai reati commessi attraverso i social network, gli investigatori del Cosc (Centro Operativo Sicurezza Cibernetica) di Bologna hanno eseguito un monitoraggio costante dei principali social network più in uso agli adolescenti per prevenire fenomeni di pericolo che potevano mettere a rischio l’incolumità psico-fisica dei minori, come le challenge o le risse organizzate sui social e poi registrate e postate on line. L’attività si è anche concentrata su indagini relative alle cosiddette "romantic scam" (truffe romantiche).

Le attività di monitoraggio hanno permesso di identificare e denunciare uno youtuber responsabile di aver caricato sulla nota piattaforma di condivisione di contenuti multimediali alcuni video incitanti pratiche suicidarie. La vicenda ha avuto inizio qualche tempo fa, quando i genitori di una giovane ragazza minorenne si sono rivolti alle forze di polizia denunciando che la loro figlia, dopo aver visionato un video su Youtube, avevo tentato di suicidarsi. L’utente segnalato riportava il nickname “Creepy Ryan” e risultava essere piuttosto attivo sul proprio canale, al quale erano iscritti 783 utenti e dove erano presenti una cinquantina di video dal contenuto cosiddetti “creepypasta”. Si trattava di storie create ad hoc per impressionare il pubblico e ottenere il maggior numero di follower. I video erano caratterizzati dalla brevità del racconto e dalla capacità di appassionare i fruitori. Il fenomeno è relativamente recente e si è diffuso attraverso siti internet, blog, forum e altre piattaforme social.

Le indagini, effettuate dalla Sezione Operativa per la Sicurezza Cibernetica di Ravenna e coordinate dal Cosc di Bologna, hanno permesso di identificare lo youtuber. Nei suoi confronti è stato emesso dalla Procura ravennate un decreto di perquisizione che, una volta eseguito, ha consentito di acquisire importanti fonti di prova e denunciare il soggetto per istigazione al suicidio. Il canale Youtube, e, in particolare, il video dal titolo “ 9 modi per suicidarsi” sono stati oggetto di sequestro e oscurati.

La truffa dell'innamorato ivoriano

Lo scorso gennaio, la Sezione Operativa per la Sicurezza Cibernetica di Ravenna ha ricevuto nei propri uffici una donna di 50 anni vittima di un truffa romantica. La donna alla fine del 2020, navigando su “Instagram”, aveva conosciuto una persona, il sedicente Martin, norvegese, con il quale aveva intrattenuto un’amicizia poi evoluta in una relazione sentimentale connotata dallo scambio di foto intime ed esplicite. La ravennate, affettivamente coinvolta nel tempo, aveva trasferito al sedicente Martin alcune migliaia di euro su carte ricaricabili di cui non era in grado di fornire gli estremi.

La donna, non disponendo di importanti possibilità finanziarie e viste le continue richieste di denaro, aveva poi deciso di interrompere il rapporto. A questo punto l’uomo, pur di non perdere il contatto, le aveva rivelato di essere, in realtà, un ivoriano dedito a questo tipo di truffe, ma di essersi innamorato realmente di lei. La vittima, convinta della genuinità dei sentimenti dell’uomo, ha così deciso di continuare il rapporto sentimentale. L’ivoriano, presentatosi come Alain Koffi Kouamé, è riuscito addirittura a convincere la signora a raggiungerlo in Costa d’Avorio.

La donna sarebbe dovuta partire ed era già provvista di visto d’ingresso in corso di validità, biglietto aereo e prenotazione alberghiera. Ma alla fine la vittima, che aveva contattato gli uffici della Polizia a seguito di una segnalazione effettuata dalla sorella, è stata sensibilizzata riguardo all’estrema pericolosità nell’intraprendere un simile viaggio. La donna ha realizzato così di essere vittima di una truffa romantica e, grazie all’opera di convincimento degli operatori della specialità, ha cancellato ogni account sui social assicurando che avrebbe interrotto ogni comunicazione con il truffatore e non avrebbe intrapreso il viaggio.

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