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Cronaca Brisighella

Falsificavano abilmente gioielli e li vendevano: denunciati i truffatori di "patacche"

La falsità di tutti quei monili è stata accertata da un gioielliere del luogo che ha ricevuto dai carabinieri l'incarico di effettuare una "perizia" urgente: grazie all'occhio esperto del gioielliere ed alle successive verifiche "empiriche" si è accertato che si trattava di comune acciaio inox

 I primi “problemi” sono cominciati già nel momento in cui il 75enne che si trovava alla guida ha dichiarato di aver dimenticato la sua patente: in realtà la sua versione è stata subito smentita dall’accertamento in banca dati dove risultava che il documento di guida  gli era stato addirittura revocato, inoltre lo stesso risultava anche “segnalato” con un curriculum di tutto rispetto per reati contro il patrimonio e falsi in genere. Allo stesso tempo i carabinieri hanno accertato che anche sul conto del passeggero risultavano numerose segnalazioni di polizia per reati contro il patrimonio, truffa, ricettazione e falso. proseguendo nei controlli non si è “salvata” nemmeno la loro auto sulla quale non solo era esposto un contrassegno e relativo certificato contraffatti ma addirittura risultava da “confiscare” su ordine della corte di appello di Bologna poiché appartenente ad un “lotto” di veicoli utilizzati esclusivamente per commettere reati.
 

A quel punto i carabinieri hanno perquisito i due individui rinvenendo indosso al 56enne una busta di carta riportante il timbro di una nota gioielleria del forlivese contenente due bracciali rigidi e due a catena che riportavano la “classica” stampigliatura dell’oro 750 (comunemente detto 18k.) nonché il marchio numerico del fabbricante. Quei gioielli apparentemente “perfetti” avrebbero tratto in inganno chiunque se invece i carabinieri, proseguendo la perquisizione in auto, non avessero rinvenuto nascosti all’interno di un cuscino sul sedile altri bracciali identici a quelli rinvenuti indosso al 56enne, nonché un paio di orecchini insieme a dei sacchetti per “confezione regalo”.
 

 La falsità di tutti quei monili è stata accertata da un gioielliere del luogo che ha ricevuto dai carabinieri l’incarico di effettuare una “perizia” urgente: addirittura la prova chimica del  liquido reagente aveva prodotto la colorazione attestante l’autenticità dell’oro, però grazie all’occhio esperto del gioielliere ed alle successive verifiche “empiriche” si è accertato che si trattava di comune acciaio inox. Per i carabinieri era nelle intenzioni dei due truffatori provare a “piazzare” quei falsi gioielli a qualche privato cittadino se non a qualche gioielliere, infatti le successive indagini dei carabinieri di Fognano hanno consentito di scoprire che quella coppia di impostori aveva già ingannato un gioielliere nel bolognese che li aveva accettati in permuta dando in cambio altri oggetti in oro del valore di circa 1000 euro. I due si erano anche presentati per una valutazione dei loro oggetti falsi anche presso la gioielleria nel forlivese di cui conservavano ancora la bustina timbrata, ove una dipendente era stata ingannata allo stesso modo ed aveva già effettuato la valutazione, tuttavia in assenza del titolare aveva invitato i due a ritornare in un secondo tempo per concludere la permuta.
 

I carabinieri di Fognano hanno anche appurato che quei due individui prima di essere controllati avevano anche tentato di vendere porta a porta quei falsi gioielli ad alcuni residenti che fortunatamente non erano caduti nell’inganno. Per i due è scattata la denuncia per “ricettazione e commercio di prodotti con segni falsi in concorso”, nonché, per il solo 75enne, “guida con patente revocata” e “falsità in scrittura privata”.

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