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Cronaca Sant'Alberto

"Fanghi non pericolosi ma non si possono spandere"

"Vogliamo ricostruire con precisione la vicenda dello stoccaggio dei fanghi a Sant'Alberto provenienti dalla Distillerie Di Lorenzo di Perugia, rassicurando la popolazione", lo dice il sindaco Matteucci

“Vogliamo ricostruire con precisione la vicenda dello stoccaggio dei fanghi a Sant’Alberto provenienti dalla Distillerie Di Lorenzo di Perugia, rassicurando la popolazione. Ciò di cui si sta parlando è il recupero di materiale di scarto di origine vegetale, agroalimentare, che, a patto di presentare determinate caratteristiche qualitative sinora riscontrate, può essere utilizzato per la concimazione dei campi, evitando l’utilizzo di prodotti chimici per il medesimo scopo e lo smaltimento di tale materiale come rifiuto da incenerire o portare in discarica”: è la rassicurazione che viene dal sindaco di Ravenna Fabrizio Matteucci e degli assessori all'ambiente della provincia Roncuzzi e del comune Guerrieri. La segnalazione dello stoccaggio di fanfghi pericolosi era venuta dall'associazione Ravenna Punto e a Capo.

E ancora i tre amministratori: “La Cooperativa Agricola di San Biagio è in possesso di autorizzazione rilasciata nel 2008 dalla Provincia di Ravenna per lo stoccaggio dei fanghi di origine agroalimentare presso il sito di via Forello. Scendendo nei dettagli tecnici, ma fondamentali in questa vicenda, la Cooperativa, per poter ottenere l’autorizzazione allo stoccaggio dei fanghi, ha dovuto presentare alla Provincia una caratterizzazione dei materiali da stoccare e attestare la disponibilità dei terreni su cui successivamente spandere tali fanghi”.

Quindi “per poter procedere allo spandimento sul terreno, però, la Cooperativa dovrà compiere ulteriori passaggi tecnico-amministrativi, ed in particolare Chiudere un primo “lotto funzionale” di stoccaggio, Effettuare nuove analisi di caratterizzazione del materiale depositato in quel lotto,       Ricalcolare il piano di distribuzione agronomica, notificare tutta la documentazione sopra elencata a Provincia, Comune e Arpa almeno 10 giorni prima di quando si intendano spandere i fanghi. In mancanza di quanto sopra riportato lo spandimento non può essere effettuato, può essere soltanto stoccato il materiale”.

Ed inoltre: “E’ poi opportuno fare chiarezza sul sito di provenienza dei fanghi, residuo di lavorazione di distilleria. Il Comune di Perugia, su indicazione di Arpa, in un’ordinanza consultabile da internet, ordina che tali fanghi, entro 15 giorni, vengano rimossi da dove accumulati poiché stoccati in quantità eccessive (e dunque maleodoranti) e stoccati da troppo tempo e che vengano effettuati controlli sui terreni su cui sono depositati perché le modalità di stoccaggio non risultano corrette. Ordinanza contro la quale la ditta ha ricorso al TAR che le ha dato la sospensiva, prolungando di fatto i tempi residui dello stoccaggio, evidentemente non ravvisando problematiche di inquinamento”.

Inoltre “Nell’ordinanza non si parla di materiali “inquinati” o di fanghi “tossici”, anche perché in tal caso l’Arpa Umbria avrebbe dovuto sequestrarli e farli mettere in sicurezza. Anzi, secondo le nostre informazioni, Arpa Umbria ha effettuato numerosi campioni da cui non è mai emersa alcuna contaminazione dei fanghi. Non vi è quindi incompatibilità fra quanto deciso a Perugia per lo stabilimento della distilleria De Lorenzi e quanto autorizzato a Ravenna alla Cooperativa San Biagio, in quanto Arpa di Ravenna ha valutato le analisi qualitative dei fanghi caratterizzati, ritenuti idonei, mentre Arpa Umbria ha contestato alla distilleria un non corretto stoccaggio di tali fanghi nel sito di Perugia”.

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