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Cronaca Faenza

Farmaci nel caffè per avvelenare la moglie: fermato per tentato omicidio e violenza sessuale

La misura è stata decisa dai Pm Daniele Barberini e Cristina D'Aniello, oltre che per l'ipotesi di tentato omicidio, anche per quelle di violenza sessuale e maltrattamenti in famiglia

Dopo un passato di violenze e soprusi si era improvvisamente trasformato, era divenuto molto gentile nei suoi confronti. Ma dietro quella gentilezza si nascondeva un subdolo piano. Questa è la ricostruzione dei fatti svolta dai Carabinieri del Nucleo investigativo del comando provinciale di Ravenna, che all'alba di venerdì hanno eseguito il fermo - emesso dalla Procura della Repubblica di Ravenna - di un uomo accusato di tentato omicidio, violenza sessuale aggravata e maltrattamenti nei confronti dell'ex moglie.

A svelare i dettagli delle indagini che hanno portato all'arresto dell'uomo sono i Pm Daniele Barberini e Cristina D’Aniello, insieme al Colonnello Marco De Donno e al maggiore Claudio Martino. "Una tragedia che è stata possibile prevenire grazie alla tempestività dell'intervento delle forze dell'ordine", sottolinea il procuratore Barberini. Era stata la stessa vittima a denunciare al Comando dei Carabinieri dell'entroterra faentino le violenze fisiche e verbali subìte dall'ex coniuge, riferendo poi un inquietante sospetto: quello di essere vittima di un avvelenamento. Una denuncia che ha subito messo in moto le indagini dell'Arma.

Un tentato omicidio attuato con delle modalità particolarmente subdole e occulte. Una persona che avrebbe tentato, giorno dopo giorno, di portare alla morte l'ex moglie somministrandole a sua insaputa dei farmaci particolarmente pericolosi nel caffè. La sinergia tra Procura e Carabinieri ha permesso di intervenire in pochissimi giorni. Gli accertamenti investigativi successivi alla denuncia hanno infatti permesso alle forze dell'ordine di ricostruire la dinamica del tentato delitto.

Secondo la tesi degli investigatori, l'avvelenamento andava avanti da almeno una ventina di giorni. L'uomo era improvvisamente diventato gentile e offriva ogni mattina il caffè all'ex moglie. Così sarebbe iniziata la progressiva somministrazione di anticoagulanti sciolti nel caffè, al fine di procurare alla donna delle emorragie interne. Le analisi tossicologiche hanno poi riscontrato un aumento di dosaggio nell'ultimo periodo; una circostanza che ha spinto gli investigatori a fermare l'uomo - che ora si trova ristretto nel carcere di Ravenna in attesa dell’udienza di convalida - e a mettere la donna sotto protezione.

Le indagini hanno inoltre consentito di accertare, in un contesto stratificato nel tempo, maltrattamenti fisici e psicologici e due episodi di violenza sessuale nonostante la già avvenuta separazione tra l’uomo e la donna. I due, infatti, continuavano a frequentarsi per via della loro figlia. Interrogato nella notte fra giovedì e venerdì. l'uomo si è avvalso della facoltà di non rispondere. Attesa entro la giornata di sabato la decisione del giudice per l'indagine preliminare che dovrà accogliere la richiesta di misura cautelare contro l'uomo.

Come riferito dagli investigatori la donna, dopo le prime sensazioni di malessere accusate in seguito all'assunzione del caffè, ha cercato di notare se ci fosse qualche "diversità" nella composizione dello zucchero all'interno della tazzina. Accorgendosi di qualcosa che non andava ha poi riferito tutto ai Carabinieri. Da qui sono partite le analisi, ma anche il contatto continuo fra la donna e gli agenti delle forze dell'ordine per costruire un flusso informativo costante e dare un sensazione di sicurezza alla vittima.

Secondo una prima ricostruzione effettuta dal medico legale in base alle analisi tossicologiche, il rischio sarebbe stato quello di trovarsi di fronte a una morte inspiegabile, a un omicidio perfetto. Questo perché sarebbe stato impossibile determinare che l'eventuale emorragia cerebrale o ictus fossero stati causati dal sovradosaggio di un farmaco che la signora già prendeva per questioni pregresse. Durante le perquisizioni dei Carabinieri è poi stata trovata una serie di medicinali in possesso dell'ex marito che, secondo le forze dell'ordine, potrebbero essere ricondotti al tentativo di causare la morte della donna.

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