2 giugno, "Le istituzioni devono riconquistare il loro rapporto con i cittadini"
"Essere cittadini di un paese libero e democratico non è cosa scontata - afferma il primo cittadino -. In tante parti del mondo infuria la guerra e in molti stati c’è la dittatura"
"Ricordare e onorare il 2 giugno vuole dire, per chi rappresenta le istituzioni, assolvere, come recita la Costituzione, il proprio compito con disciplina e onore". Il sindaco di Ravenna, Fabrizio Matteucci, celebra la Festa della Repubblica. Quel 2 giugno di 69 anni fa, quando i cittadini italiani decisero la nascita della Repubblica, "fu una giornata meravigliosa per tutta l'Italia, segnata da una novità importante: la prima volta delle donne al voto. Fu una giornata bellissima anche per Ravenna che vide i suoi cittadini scegliere in massa la svolta repubblicana".
"Essere cittadini di un paese libero e democratico non è cosa scontata - afferma il primo cittadino -. In tante parti del mondo infuria la guerra e in molti stati c’è la dittatura. In Italia le istituzioni devono riconquistare il loro rapporto con i cittadini con buone politiche per i beni comuni e per la crescita, in primo luogo la crescita dell'occupazione. Ricordare e onorare il 2 giugno vuole dire, per chi rappresenta le istituzioni, assolvere, come recita la Costituzione, il proprio compito con disciplina e onore. E' un dovere che abbiamo verso i cittadini e soprattutto nei confronti dei nostri giovani ai quali dobbiamo lasciare una traccia indelebile di quei valori che sono i fondamenti delle nostre comunità e uno strumento prezioso per superare i momenti di avversità".
"La democrazia è una una cosa bellissima, di inestimabile valore che va costruita giorno dopo giorno, con le nostre azioni e con il rispetto profondo, vero e sentito verso la nostra nazione, verso le sue istituzioni e i principi costituzionali che stanno alla base della nostra Repubblica - conclude il sindaco -. Un rispetto che deve essere reciproco: istituzioni e partiti non devono mai dimenticare che sono i cittadini i destinatari delle loro azioni e che il bene comune deve tornare ad essere, oggi più che mai, l'orizzonte di un impegno forte e convinto".