Festival delle Culture, l'assessore: "Continuiamo a finanziarlo"

Il Festival delle Culture s'ha da fare, perché il Comune ci crede. E' la risposta dell'assessore all’immigrazione Martina Monti che risponde alla critiche del Consigliere della Lega Paolo Guerra sul Festival delle Culture. “Se il Festival delle Culture dovesse autofinanziarsi – dichiara l’assessore Monti -  staremmo giustificando in questo modo un taglio ad ogni evento culturale o interculturale presente sul Comune di Ravenna, quando molti stanno protestando sul fatto che già ci sono troppi tagli alla ‘’cultura’’ nel senso più ampio del termine”.

Dice Martina Monti: “A Ravenna intendiamo continuare a finanziare iniziative culturali ed interculturali perché ne sosteniamo la grande importanza per la città. Questo attacco in particolare al Festival delle Culture – prosegue -  mi pare palesemente e unicamente politico, a causa del binomio da sempre contrastante Lega Nord – Immigrazione. Quindi non a caso si punta il dito unicamente su di esso. Noi riteniamo che il Festival delle Culture sia un momento di cui la nostra città ha bisogno, il momento più alto che l’intercultura raggiunga ogni anno. Un momento che non è solo frutto delle politiche del Servizio Immigrazione, ma anche della Cultura essendo stato il Festival di quest’anno parte delle prove tecniche per Ravenna Capitale della Cultura 2019. Vorrei inoltre informare il Consigliere Guerra – conclude l’Assessore - che il Festival delle Culture non è solo una cosa in cui l’Amministrazione di Ravenna crede, ma è anche considerato una buona prassi da molte altre città, un momento di intercultura su cui investire risorse e forze e che molti altri Enti Locali stanno cercando di replicare nelle loro realtà.’’

Dal canto suo Babacar Pouye, presidente della Rappresentanza dei cittadini extra UE, tra i fautori della manifestazione aggiunge: “Il Festival delle Culture è fondamentale per arricchire il patrimonio culturale ed interculturale di Ravenna. Da quest’anno, essendo stato avviato un processo di partecipazione delle associazioni senza precedenti, lo è ancora di più poiché ogni associazione diventa parte decisionale sulla scaletta del Festival ed è il modo migliore per creare nel cuore di Ravenna tre giorni di reale espressione delle radici delle comunità di immigrati ed anche di italiani, il tutto naturalmente sotto la preziosa direzione artistica di Tahar Lamri’’.