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Cronaca Bagnara di Romagna

Bagnara, "I colori dell’Africa": i ragazzi si preparano al Festival dei Popoli

I ragazzi avranno così la possibilità di incontrare Charles Tchameni Tchienga, camerunense e italiano, presidente dell'associazione "Il terzo mondo" di Ravenna, che ha affrontato direttamente il tema nelle classi

“I colori dell’Africa” è il focus dell’ottava edizione del Popoli pop cult Festival e per aiutare i più giovani ad approfondire questo tema e prepararsi all’evento sono stati organizzati incontri nelle scuole primarie e secondarie di Bagnara di Romagna. I ragazzi avranno così la possibilità di incontrare Charles Tchameni Tchienga, camerunense e italiano, presidente dell'associazione "Il terzo mondo" di Ravenna, che ha affrontato direttamente il tema nelle classi. Fino al 28 aprile infatti, Charles verrà ospitato in ogni classe per una testimonianza in cui saranno messe in luce soprattutto la varietà di culture, storie, ricchezze naturali e storiche, ma anche le tante difficoltà ed emergenze umanitarie del continente nero.

“I primi incontri hanno sortito un effetto straordinario, i volti dei ragazzi mi hanno fatto capire che erano in ascolto, erano incuriositi e interessati - è il commento di Charles dopo il primo incontro -. È una bellissima esperienza, i bambini sono il futuro della nostra umanità”. Il “tour” educativo è iniziato il 13 aprile. “Charles è per noi un amico ormai da anni - racconta Massimo Bellotti, direttore artistico del Festival -, perché partecipa attivamente al Popoli pop cult Festival con lo stand camerunense impegnandosi a raccogliere fondi per progetti umanitari importanti, come la costruzione di una scuola per 275 bambini in Camerun”.

“Charles è entrato nella scuola con i suoi splendidi abiti africani, pieni di colore, col volto sorridente e aperto di chi ha una bella storia da raccontare - conclude il sindaco di Bagnara, Riccardo Francone, che del festival si occupa direttamente come coordinatore -; non una storia facile, non una favola, ma una storia in cui costruire ponti di dialogo, in cui superare il pregiudizio, è davvero possibile. Charles racconta l’Africa con voce calma e occhi commossi, ama l’Africa e ama l’Italia e ascoltandolo, i nostri ragazzi fanno scuola di integrazione”.

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