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Cronaca

Non può più lavorare per assistere il figlio 13enne colpito da leucemia: parte la gara di solidarietà

Tutto è cominciato da un banalissimo dolore alla gamba, poi l'inaspettata diagnosi. "Pago un affitto di 500 euro e circa 1000 euro al mese per le cure di mio figlio. Per fortuna avevo qualcosina da parte, ma le risorse si stanno esaurendo"

E' una storia che ha commosso tutta la piccola comunità di Lido di Classe - e non solo - quella del 61enne Andrea Giorgi e di suo figlio Toto, al quale a soli 13 anni qualche mese fa è stata diagnosticata une leucemia acuta. Tutto è cominciato da un banalissimo dolore alla gamba: così, il 28 maggio scorso, Andrea decide di portare suo figlio in pronto soccorso all'ospedale di Ravenna. Nel giro di poco arrivano gli esiti degli esami, davvero inaspettati: leucemia acuta. "Pensavamo fosse un'infezione, e invece... E' stato un colpo al cuore - racconta Andrea - Dopo gli esami del sangue ci hanno mandati subito al reparto pediatrico di Rimini, dove c'è un centro oncologico pediatrico molto importante, e qui hanno scoperto la leucemia. Per fortuna non è fulminante, e con due anni di chemioterapia e tre di controlli mio figlio potrà salvarsi".

Da quel 28 maggio, padre e figlio non hanno mai smesso di fare dentro-fuori dagli ospedali. "Toto è stato ricoverato per 65 giorni a Rimini, lo hanno dimesso un paio di settimane fa - spiega il padre - ma dobbiamo tornare là tutti i giorni perchè i medici devono vedere se risponde bene alla terapia che potrebbe evitargli il trapianto di midollo. Presto poi inizierà un percorso di 60 giorni in cui dal lunedì al venerdì Toto si sottoporrà alla chemioterapia a casa, mentre nel weekend dovrà essere ricoverato in ospedale. Capita a circa un bambino su 30mila, e questa volta è capitato a noi. All'inizio è stata durissima: la prima settimana mio figlio aveva anche 42 di febbre, era sempre attaccato alle macchine. Poi ha iniziato a perdere i capelli ed è andato molto giù... Piano piano per fortuna gli è tornata la voglia di vivere e di scherzare. Ha fatto l'esame di terza media dal computer nel letto d'ospedale, i professori gli avevano detto che sarebbe stato comunque promosso dal momento che con la tesina aveva già raggiunto la sufficienza, ma lui ci teneva a farlo ed è passato con il massimo dei voti. La cosa più bella per lui è stato rivedere i professori e i compagni via webcam".

Toto nel letto d'ospedale
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Una storia davvero difficile e che colpisce dritto al cuore quella raccontata dal papà 'monogenitore', come si definisce lui stesso. "Ho sposato una donna indonesiana con la quale ho avuto Toto e sua sorella, che ora ha 16 anni - racconta l'uomo - Dopo aver vissuto per 5 anni a Bali ci siamo trasferiti in Italia, ma mia moglie dopo un anno è tornata in Indonesia lasciando qui i figli, che allora avevano 3 anni la più grande e 18 mesi Toto. Da quel momento non è più tornata e non è mai rimasta in contatto con i figli, che ho cresciuto da solo". Un'impresa non facile, soprattutto quando si presentano difficoltà di questo tipo: "Io faccio l'imbianchino, ma ho dovuto smettere di lavorare per poter stare dietro a mio figlio - dice Andrea - Almeno fino a febbraio non potrò tornare a lavorare. Mia figlia a settembre inizierà la scuola, Tito farà il primo anno di liceo a distanza, perchè essendo immunodepresso non può uscire nè vedere nessuno. Oltre a cibo, bollette e spese varie, pago un affitto di 500 euro e circa 1000 euro al mese per le cure di mio figlio, visto che la sanità pubblica non copre tutto. Per fortuna avevo qualcosina da parte, ma le risorse si stanno esaurendo".

Toto e suo padre Andrea
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Così la comunità di Lido di Classe ha deciso di aiutare Andrea, organizzando donazioni di vario tipo. "Vivo da sempre a Lido di Classe, per anni sono stato nel comitato cittadino, ho sempre cercato di fare del bene - dice l'uomo - Mia mamma mi diceva sempre: "Andrea, dove passi lascia il profumo, non la puzza"... E ora mi rendo conto che il bene che ho fatto mi sta tornando indietro. Quando in paese si è saputo di mio figlio, mi si sono stretti tutti attorno. In tanti già mi hanno fatto donazioni in denaro, altri mi portano la spesa a casa, altri semplicemente hanno manifestato la loro vicinanza con un messaggio, un abbraccio. Tutte cose che fanno bene al cuore e che non mi offendono assolutamente, non ho nulla di cui vergognarmi e, anzi, chiedo un aiuto a tutti. Ben vengano cose belle come questa in un anno così difficile".

Chi volesse aiutare Andrea e suo figlio Toto può fare una donazione tramite bonifico all'Iban IT09S0306923603100000003032, oppure portare un'offerta a Filippi Elettrodomestici in via Vasco de Gama 21. Andrea abita proprio sopra al negozio, al civico 19, e casa sua è aperta a chiunque voglia portare un po' di calore.

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