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Cronaca Cervia

Figlio di Salvini sulla moto d'acqua della Polizia, l'ex ministro: "Se la prendano con me"

Valerio Lo Muzio, il giornalista che cercò di riprendere la scena venendo però bloccato: "Tra i reati ipotizzabili c'è anche la tentata violenza privata nei miei confronti"

"Poliziotti indagati e interrogati dal procuratore per un giro in moto d'acqua. Manco fossero spacciatori o stupratori... Un po' mi vergogno". E' il commento del leader della Lega Matteo Salvini in seguito all'interrogatorio, avvenuto in Procura a Ravenna, dei tre poliziotti della scorta dell'ex ministro dell'Interno in merito all'episodio verificatosi a Milano Marittima il 30 luglio, quando il figlio del leader del Carroccio fece un giro in mare su una moto d'acqua della Polizia pilotata da un agente.

"Se ve la dovete prendere con qualcuno, prendetevela con me, non con altri che non c'entrano niente - ha detto Salvini in una diretta sul proprio profilo Facebook - Lo dirò a quel procuratore, se la prenda con me. Se c'è stato un errore è stato mio. Lasciate che i poliziotti prendano i delinquenti".

Puntuale arriva anche la replica di Valerio Lo Muzio, il giornalista di Repubblica che cercò di riprendere la scena venendo però bloccato: "Volevo ricordare all'onorevole Salvini che le persone che lui "conosce bene" non sono indagate solo per peculato e per un "giro in moto di cinque minuti", ma tra i reati ipotizzabili c'è anche la tentata violenza privata nei miei confronti perché quegli uomini in costume, sulla spiaggia di Milano Marittima, hanno cercato in ogni modo di impedirmi di svolgere il mio lavoro. Non ho ancora ricevuto le scuse di Matteo Salvini, che è anche un giornalista professionista iscritto all'albo della Lombardia e come tale dovrebbe conoscere bene il diritto di cronaca".

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