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Cronaca Solarolo

Se non avessi vinto Sanremo? La Pausini racconta 'l'altra Laura' nel suo film: "Non serve un palco per essere felici"

"Immaginare un'altra me mi ha fatto capire che non c'è bisogno di un palco per trovare la felicità - dice la cantante romagnola - La felicità sta nelle nostre passioni e nel nostro riuscire ad amare noi stessi, qualunque sia il nostro destino"

Cos'avrebbe fatto la Pausini se non fosse mai diventata la Pausini, ma fosse rimasta semplicemente Laura, quella ragazzina di Solarolo "organizzata ma sognatrice, semplice ma combattiva", come si definisce lei? La cantante romagnola ha provato a immaginarlo in 'Laura Pausini - Piacere di Conoscerti', docufilm uscito il 7 aprile su Prime Video in più di 240 paesi, giusto per dare un'idea della popolarità che negli anni Laura si è guadagnata in tutto il mondo. Un film semplice ed emozionante, due caratteristiche che da sempre contraddistinguono la cantante italiana con il più largo seguito internazionale, apprezzata per il suo modo di fare sempre 'alla buona' e mai altezzoso. "Immaginare un'altra me mi ha fatto capire che non c'è bisogno di un palco per trovare la felicità - dice Laura - La felicità sta nelle nostre passioni e nel nostro riuscire ad amare noi stessi, qualunque sia il nostro destino".

ATTENZIONE - L'articolo racconta quello che succede nel film, se non lo avete ancora visto decidete se proseguire nella lettura!

Dove tutto ebbe inizio: la vittoria a Sanremo con 'La Solitudine'

Il film inizia con la vittoria ai Golden Globes dello scorso anno, l'incredulità e i festeggiamenti insieme ai genitori Fabrizio e Gianna - che a inizio anno si sono fatti notare al programma The Voice Italia -, allo storico compagno Paolo Carta e alla figlia Paola. Laura ripensa a come tutto è iniziato in quel lontano 1993, quando a soli 18 anni - tra una lezione di ceramica e l'altra alla Scuola d’Arte e Ceramica Ballardini di Faenza - venne consacrata con la vittoria sul palco di Sanremo con il celebre brano 'La Solitudine' e con la sua parlata romagnola sul palco: "Mi sono beccata una sgridata enorme da mia mamma perchè non vuole che dica 'ciò', mi dice 'devi parlare bene, ormai hai 20 anni!'. Lì ho dovuto capire che ero sempre la Laura di Solarolo, ma ero anche di tutti quelli che mi volevano".

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L'altra Laura: il figlio Marcello e la bottega 'Ceramiche Pausini'

Poi, improvvisamente, il balzo in un'altra vita, lo 'sliding doors': Laura è in auto con il figlio Marcello (lo stesso nome del fratello che non ha mai avuto), che ha cresciuto da sola. Lo sta accompagnando all'allenamento di calcio quando all'improvviso, su 'Radio Faenza', parte la sua canzone, La Solitudine. Laura è incredula e si rivolge al figlio: "Ti ricordi quando ti ho detto che la mamma ha partecipato a Sanremo?". "Si ma non hai vinto", smorza subito il suo entusiasmo lui, troppo preso dal cellulare. I ricordi di quei brevi momenti di celebrità devono lasciare posto alle incombenze della vita reale: Laura lascia il figlio all'allenamento e va al lavoro nel suo negozio 'Ceramiche Pausini' a Faenza. "Tutte le volte che provo a immaginare un'altra vita penso che sarei rimasta in Romagna e avrei studiato Architettura, avrei fatto di tutto per aprire il mio negozio di ceramiche per il quale ho preso il diploma al liceo. Ho sempre avuto tanti piani B, non ho mai amato dipendere da qualcuno. Organizzata ma sognatrice, semplice ma combattiva, circondata dall'arte in ogni sua forma".

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La famiglia sempre al suo fianco e la paura di non meritare la maternità

Che sia la vita reale o quella immaginata, una cosa è sicura: la famiglia in ogni caso per Laura è sempre stata la cosa più importante di tutte. A partire da quella d'origine, dall'affetto della madre a quello con la sorella Silvia - "siamo diverse ma il nostro legame è fortissimo" - fino alla passione per la musica condivisa con il padre e ai pianobar fatti insieme a lui. "D'inverno cantavo a Bologna, d'estate cantavo tutte le sere in piazza a Cervia. 10 anni di pianobar mi hanno dato una disciplina notevole, lo devo tutto a mio padre... Ma anche a mia mamma, anche se lei voleva che facessi la farmacista!". E poi la famiglia che si è costruita, con il compagno Paolo conosciuto sul palco e al suo fianco da 17 anni, i tre figli di lui avuti da un precedente matrimonio e la loro figlia Paola: "Abbiamo raggiunto un equilibrio bellissimo. Anche se non avessi fatto questa vita, avrei fatto di tutto per essere mamma. Con Paolo non riuscivo a rimanere incinta, lui mi diceva di stare tranquilla, ma io soffrivo tantissimo. Ho pensato che fosse colpa della fortuna che avevo avuto nel lavoro, che ne avevo avuta troppa lì". Ma alla fine Paola è arrivata e, cresciuta con la musica, è probabile che la piccola voglia seguire la strada dei genitori: "Il confronto con me mi spaventa tantissimo - ammette Laura - Mi dice 'Io non sono brava come te', ho paura di essere troppo ingombrante per lei. Ora fa le elementari e anche se le piace viaggiare con me voglio che abbia delle radici".

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Il bello e il brutto della celebrità

Come tutte le medaglie, la vita di successi di Laura Pausini ha anche un rovescio. "E più la medaglia è grossa, più è grosso il suo rovescio", le ricorda saggiamente mamma Gianna. Tutto parte però dalla "seconda vita immaginata": Laura, dopo il lavoro in bottega, la sera si esibisce al pianobar alla Trattoria del Sole - il cui chef è il compaesano Cristiano Cavolini, reduce dalla partecipazione a MasterChef. Canta una cover di 'Destinazione Paradiso' di Gianluca Grignani con poca convinzione, il volume forzatamente basso per non disturbare i clienti che cenano. Poi la scena cambia di nuovo: è il 2007, Laura è sul palco di San Siro e canta la stessa canzone, ma questa volta urlando davanti a una folla in delirio di 70mila spettatori.

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La fama è arrivata, e con lei gli incontri con le celebrità di tutto il mondo: Anthony Hopkins, Bruce Willis, George Clooney, Sting, Tina Turner, Elton John. Ma, con la fama, arrivano anche le difficoltà di quella vita da sogno: "Sei sempre sola, sotto gli occhi di tutti, hai la sensazione che le persone ti si avvicinino solo per il tuo successo e i tuoi soldi, non sai mai se l'amore che ricevi sia autentico al 100%". E quindi bellissimo vincere il Grammy nel 2006 con 'Escucha' per il miglior album latin pop dell'anno; ma poi, subito dopo la vittoria, "entro in hotel e sono sola. Mi sono fatta portare un hamburger in camera e il cameriere ha portato una bottiglia di champagne per brindare con me. Se non c'è nessuno con cui festeggiare sto sbagliando qualcosa. Non avevo dato il giusto valore alle mie priorità, alla famiglia, agli amici".

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Gli amici di sempre e quelli che non ci sono più

E allora Laura torna dagli amici, da quelli d'infanzia in Romagna. "Dei miei amici di Solarolo mi piace il fatto che mi guardano come quando andavamo a scuola, mi prendono in giro e mi vogliono bene", dice Laura a cena con le sue compagne di scuola, le 'Sincronette'. Poi torna nella chiesa dove cantava inseme agli amici di sempre Andrea e Franco e improvvisa un canto religioso. E ripensa a quella volta in cui si è ritrovata a dover cantare sul palco mentre il suo miglior amico, Giuseppe Cazzago in arte Beppe Gemelli, stava morendo. "E' come un fratello per me", dice ricordando il batterista a cui ha dedicato la canzone 'Ti dico ciao'.

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Ma torna anche alla famiglia, perchè "in Romagna ho il tempo di ascoltare e di farmi ascoltare, soprattutto dai miei genitori. "Se mi devo dedicare a questo mestiere io non ho il tempo di dedicarmi a Paola - confessa Laura ai genitori - In questi due anni (con il Covid che ha imposto uno stop forzato alla musica, ndr) sono riuscita a fare cose come farle fare i compiti, andare a prenderla a scuola, mi sono sentita più corretta nei suoi confronti perchè faccio la mamma per bene". "Non hai vissuto una vita normale con i problemi che hanno tutti", le ricorda mamma Gianna rispondendo ai dubbi della figlia, che domanda ai genitori cosa credono che avrebbe fatto se non avesse fatto la cantante. La mamma è più pragmatica: "Non saresti andata avanti col pianobar, avresti fatto un altro lavoro che ti impegnava e ti sarebbe passata la voglia di cantare". Il babbo, più sognatore, non ha dubbi: "No, a lei piaceva quello, avrebbe lasciato tutti gli altri lavori".

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La nomination agli Oscar e la gioia del non averlo vinto

Uno dei momenti più importanti della carriera della Pausini è sicuramente la nomination agli Oscar 2021. Una candidatura importantissima, forse anche troppo: "Era una responsabilità grandissima rappresentare il mio paese, avevo paura, non volevo partire per Los Angeles. Ogni volta che vengo candidata o vinco un premio una parte di me è un po' a disagio perchè è una grande responsabilità, ti fa sentire in dovere di restituire alle persone e alla vita tutto quello che ricevi, e io non mi sento mai di aver restituito, perchè è troppo grande quello che mi hanno dato - dice Laura scoppiando in lacrime nel film - Io delle volte mi sento ancora come a Solarolo da piccola, non lo so perchè è successo a me".

A consolarla e a convincerla, a quel punto, arriva la piccola Paola: "Mi ha detto 'Se non vai sbagli', e così sono partita". Con lei, nascosta nell'elegantissimo abito nero a Los Angeles, la bacchetta portafortuna che porta sempre con sè regalata da Giuseppe, l'amico che non c'è più. La bacchetta però questa volta non basta: l'Oscar va a qualcun altro. Ma non importa: "Io sono felicissima, per Paola è un insegnamento importante: la cosa più importante di quest'anno è aver fatto vedere a mia figlia che sua mamma ha vinto e ha perso, perchè la vita è fatta così. Adesso vado a mangiare un hamburger e torno a casa!", dice Laura con la sua solita semplicità, la sua caratteristica più bella.

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Le 'due Laura' si incontrano sotto ai portici di Faenza

Si torna alla vita immaginata: la Trattoria del Sole rischia la chiusura, ma a Laura viene un'idea: "Organizziamo un evento, una serata anni '90". Eh sì perchè, come spiega la cantante, "mio padre da piccola mi ha insegnato il valore potentissimo che può avere la musica per chi ha più bisogno". Ma la sua proposta raccoglie poco entusiasmo, le prenotazioni sono poche. E allora Laura si arrabbia, si sfoga e il figlio la filma con il cellulare, la posta sui social e il video diventa virale. La magia è fatta: la sala si riempie, Laura canta davanti a tutti e salva il locale dalle minacce di chiusura della proprietaria - l'attrice faentina Maria Pia Timo.

La serata è finita, il locale si svuota: Laura resta da sola, va alla tastiera e improvvisa una canzone sconosciuta: "Marco se n'è andato e non ritorna più...". Poi si avvia verso casa quando, passando sotto ai portici di Piazza del Popolo a Faenza, da lontano avvista una donna straordinariamente simile a lei. Mette a fuoco lo sguardo: ma no, non è possibile. E invece sì: è proprio Laura, un'altra se stessa, e sta camminando verso di lei. Le due donne si fermano, si guardano a lungo e si sorridono. "Piacere di conoscerti".

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