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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Il film ravennate sul mah-jong in corsa per il David di Donatello 2021

Il docufilm "Il Drago di Romagna" di Gerardo Lamattina sarà in gara nella sezione lungometraggi del premio cinematografico più rinomato d'Italia

Forse qualche anno fa sarebbe stato incredibile a dirsi, ma il gioco del mah-jong ha stregato la giuria del David di Donatello. Artefice di questa impresa è “Il Drago di Romagna”, il docu film di Gerardo Lamattina che racconta un singolare esempio di ibridazione culturale tra Cina e Italia attraverso l’antico gioco del mah jong, che è in lizza per il David di Donatello 2021.

Uscito lo scorso gennaio 2020, in occasione del Capodanno Cinese, il film ha subito conquistato pubblico e critica di tutta Italia, prima di fermare la sua corsa a causa della pandemia. E ora Il Drago di Romagna è pronto a gareggiare ai David - sezione lungometraggi - per il premio cinematografico più famoso d'Italia.

Nato da un’idea del regista Lamattina (originario di Pertosa, ma da anni residente a Ravenna), Il Drago di Romagna ripercorre attraverso la storia di Luisa, una classica “azdora” romagnola appassionata di Mah Jong e di cucina, la singolare diffusione di questo tipico gioco cinese in Italia e in particolare a Ravenna, dove il Mah Jong è presente fin dall’inizio del 1900, alternando parti di finzione a quelle di documentario. La stessa protagonista della parte di finzione la Luisa non è infatti un'attrice nel senso tradizionale del termine. E' la sua prima volta sotto i riflettori ma molto autentica nella sua parte poiché aiutata dalla sua esperienza personale da appassionata reale di Mah Jong così come tutti coloro che sono interpreti nel film ad eccezione di Fabiola Ricci (attrice e performer di lunga data nonché docente all'accademia di musical di Catrocaro) e Michele Gaudenzi che interpreta la parte del marito morto della Luisa.

Spunto di riflessione e osservazione sui diversi aspetti dell’integrazione e dell’ibridazione culturale attraverso l’espediente ludico, Il Drago di Romagna è il primo film italiano uscito in sala sottotitolato in cinese, oltre a distinguersi per un percorso produttivo nuovo, che punta a creare un vero e proprio ponte culturale ed imprenditoriale tra italiani e cinesi nonostante tutto quello che la pandemia ha comportato.

E il successo della pellicola è destinato a proseguire con il sequel del film a cui l’autore si sta dedicando fin dai primi mesi della pandemia. Nel seguito de Il Drago di Romagna, si vedrà la frizzante protagonista Luisa coronare il suo sogno di volare in Cina per conoscere le origini del Mah Jong. Ma anche in questo caso il percorso sarà tutt'altro che semplice poiché Luisa si troverà in Cina poco prima dell'inizio della pandemia e i suoi cari in Romagna perderanno le sue tracce.

I complimenti di Cna

“Mi ha resa particolarmente felice – afferma Deborah Ugolini presidente di CNA Cinema e Audiovisivo – scoprire che l’ultimo docu-film di Gerardo Lamattina è entrato in concorso per il più importante premio dedicato al cinema italiano. Tra le tante ragioni la prima è che finalmente si accende una luce sulla scena artistica del nostro territorio, mostrando, a livello nazionale, le eccellenze autoriali e professionali che noi conosciamo così bene.

Non bastasse questo a valorizzare la nostra terra ci pensa il film stesso, che unisce magistralmente identità locale e integrazione globale. Prenderemo questa candidatura come una spinta per impegnarci al massimo a far diventare il mestiere del cinema e dei video una prospettiva professionale importante e significativa anche in questa parte della Romagna e naturalmente facciamo tutti il tifo perché il film sia premiato”.

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