Olio nero, il "Fernando Alonso" del gasolio non sfugge alla Finanza

15.000 litri di gasolio sono stati scoperti dalle  Fiamme Gialle di Ravenna  all’interno di un’autobotte, la quale, con una manovra degna del noto campione delle Asturie, intendeva aggirare un posto di blocco della Guardia di Finanza, istituito nella locale zona portuale.  Nella rete dei controlli dei militari questa volta è incappato un giovane trasportatore che alla vista del posto di controllo ha effettuato una repentina inversione di marcia, degna  di un provetto stuntman. L’insolita manovra non è sfuggita all’occhio vigile dei militari che immediatamente hanno bloccato il camionista.

Il giovane, vistosi alle strette, ha tentato di giustificarsi adducendo semplicemente di “aver sbagliato strada in quanto non del posto”. Ma di sbagliato non era la strada ma il “quantitativo”  che trasportava: infatti, dopo un approfondito controllo dell’autobotte, i militari comprendono il “vero” motivo dell’inconsueta manovra:  ben 5.000 litri di gasolio trasportati in contrabbando e  mescolati agli altri 10.000 lt. “regolari” che, se non fossero stati scoperti, avrebbero alimentato il mercato illegale dell’ “oro nero” .

Successivamente, i militari e i funzionari della Dogana di Ravenna  hanno  provveduto a denunciare il camionista alla locale Procura della Repubblica di Ravenna per il reato di sottrazione all’accertamento. Anche questa volta, come nella precedente operazione di ferragosto con la quale sono stati sequestrati ben 37.000 litri di gasolio, l’autista perderà il camion in quanto confiscato dagli inquirenti: evidentemente “qualcuno”, erroneamente, pensa ancora che il gioco valga la candela.

I continui rincari degli ultimi giorni del prezzo del gasolio hanno fatto aumentare notevolmente  le frodi nel settore degli olii minerali, spingendo  gli automobilisti a cercare il pieno più’ “economico” ma non nel fine settimana, come pubblicizzato nei recenti spot televisivi da un noto attore  e showman , bensì riscoprendo la “via del gasolio illegale”.

A Ravenna si potrebbe oramai affermare che dopo la più famosa “via del sale”, si stia percorrendo la meno legale “via dell’oro nero”.